3 maggio 2024
Aggiornato 19:30
Conferenza di programma Confagricoltura

«Superare le derive culturali per affermare l'agricoltura che produce e da' occupazione»

Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, nel suo intervento che ha chiuso la Conferenza di Programma di Confagricoltura a Padova

«Il settore agricolo merita di essere considerato strategico nell'agenda economica del Governo, del Parlamento, e del Sistema Paese; non accettiamo una deriva culturale che ne propone un’immagine bucolica, legata al passato. Tutto ciò è bello e nostalgico, ma non è l’agricoltura del 2008, non è impresa agricola. Siamo imprenditori con i piedi nella tradizione, ma la testa nell’innovazione». Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, nel suo intervento che ha chiuso la Conferenza di Programma di Confagricoltura a Padova.

Il presidente ha rimarcato la natura dell’Organizzazione, «soggetto politico» che è consapevole di rappresentare 20 milioni di giornate di lavoro pari al 66% di quello dipendente in agricoltura. «Questa è l'immagine reale dell'agricoltura, al di là delle favole dei cantastorie; è il vero spartiacque tra l’impresa e la politica sociale e le iniziative extragricole».

Il presidente Vecchioni ha ricordato come a Padova sia emersa l'esigenza di coinvolgere sempre più gli associati; di riportare l'attenzione sui temi fondanti, sulle premesse da cui scaturiscono le azioni; spiegando le strategie del progetto politico di Confagricoltura, da cui discendono poi le proposte tecniche e operative.

Altro obiettivo di Confagricoltura immediato è quello di ampliare la collaborazione con la grande distribuzione organizzata, favorendo l'incontro tra domanda e offerta. Quaranta imprenditori agricoli si incontreranno/confronteranno nuovamente con Esselunga; analoga iniziativa si svolgerà con Conad proprio per favorire la presenza dei prodotti agricoli nella GDO.

Questo al fine di assicurare una presenza sempre più incisiva dei produttori agricoli nella GDO, nell’ambito di «filiere leggere», cioè alleggerite da costi e oneri.

«Rappresentiamo – ha detto il presidente di Confagricoltura - l’agricoltura che produce, che dà occupazione, che si muove con oculatezza e determinazione. Il confronto con il mondo politico non può che partire dalle considerazioni di questa realtà imprenditoriale».