4 maggio 2024
Aggiornato 00:30
Inflazione: tasso ancora in calo

«Non c’è da sorprendersi visto il crollo dei consumi»

Federconsumatori: «Richiediamo urgenti provvedimenti per rilanciare l’economia reale ed il potere di acquisto delle famiglie»

L’Istituto nazionale di Statistica conferma: il tasso di inflazione è in discesa e si attesta, ad ottobre, al 3,5%.
«La caduta del tasso di inflazione, in una situazione come quella che sta attraversando il nostro Paese, è più che scontata, e non ci sorprende affatto» – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

In tale contesto, però, è gravissimo che i nostri osservatori continuino a registrare la lentezza di adeguamento dei prezzi petroliferi, oltre a prezzi fortemente speculativi e doppie velocità su beni primari quali pane e pasta, nonostante i forti decrementi del grano a livello internazionale.
Quanto sta avvenendo è sicuramente effetto della drastica diminuzione dei consumi delle famiglie italiane, registrata soprattutto in questi ultimi mesi, alla luce della drammatica riduzione del potere di acquisto causato, da un lato, dall’inarrestabile aumento di prezzi e tariffe e, dall’altro, dalla disastrosa crisi finanziaria internazionale.

Solo per gli aumenti di prezzi e tariffe, infatti, le famiglie italiane subiranno una perdita complessiva di 1.858 ¤ l’anno, pari al 6,2 % del tasso di inflazione.
Oltre a denunciare e richiedere decisi interventi sanzionatori contro le speculazioni, ancora più intollerabili vista la drammaticità della situazione in cui versano milioni di famiglie, è necessario, secondo Adusbef e Federconsumatori, stanziare urgenti risorse destinate al rilancio dell’economia reale e del il potere di acquisto delle famiglie, innanzitutto attraverso:
- la realizzazione, da noi ripetutamente richiesta, di un tavolo con le forze sociali, per decidere una moratoria sui prezzi dei beni di largo consumo, dando inizio inoltre ad una campagna di vendita caratterizzata dalla riduzione dei prezzi, facendo saltare la stagione dei saldi;
- la defiscalizzazione esclusivamente per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati;
- da parte della BCE, un’accelerazione della riduzione del tasso di sconto, che deve presto raggiungere il 3%, per abbassarsi ulteriormente, entro il 2009, al 2%, con un conseguente abbassamento dell’Euribor e, automaticamente, delle rate dei mutui a tasso variabile.