25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sciopero Generale della Scuola

«Il Governo vuole una scuola precaria per una società precaria»

Dichiarazione dell’on. Stefano Esposito (PD)

«Gli italiani hanno fatto capire a Silvio Berlusconi di avere molto chiaro il fatto che quella del Governo non è una riforma della scuola ma un’operazione finanziaria fatta di tagli e un’operazione culturale di impoverimento della qualità dell’istruzione, della formazione e dell’Università.

Il ricorso allo strumento del decreto d’urgenza ha finito per cancellare ogni possibilità di dibattito in Parlamento e i cittadini sono scesi in piazza per far sentire la loro voce. Una voce preoccupata non dai grembiulini o dal voto di condotta ma dal fatto che la sforbiciata al numero degli istituti e al personale si tradurrà in una sforbiciata al tempo pieno, penalizzando le madri, i padri e le famiglie meno abbienti, in quanto ciò che non verrà più garantito dall’offerta pubblica sarà accessibile attraverso un costo aggiuntivo per le famiglie. A farne le spese sarà soprattutto la generazione dei trenta-quarantenni, che ha già tanti problemi e che deve tirare avanti con 1.000 euro al mese.

Un Paese come l’Italia che ha un livello di dispersione scolastica tra i più alti d’Europa, che si trova a fare i conti con un preoccupante analfabetismo di ritorno e con giovani generazioni sempre più culturalmente impoverite può permettersi di mettere in discussione il diritto all’istruzione?
Se quella che si sta delineando è una scuola precaria per una società sempre più precaria, nella quale la qualità dell’istruzione sarà in rapporto al censo e dove promozione della famiglia e politiche per la natalità rischiano di essere formule vuote, allora, come PD dobbiamo impegnarci in una coraggiosa battaglia culturale.

Con il camper «In viaggio per ascoltare. In viaggio per cambiare», insieme ai deputati Antonio Boccuzzi e Giacomo Portas, gireremo nelle prossime settimane per tutta la Provincia di Torino per dialogare con i cittadini anche sul tema della scuola: pronti a raccogliere le firme per il referendum che il PD ha annunciato».