29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Pacchetto UE Clima-Energia

Cambiamenti climatici e CO2: odg di Forza Italia a sostegno del sistema paese

«Il nuovo e più critico quadro economico-finanziario globale rende opportuno non approvare direttive europee che impongano vincoli stringenti sulle economie nazionali»

«Il nuovo e più critico quadro economico-finanziario globale rende opportuno non approvare direttive europee che impongano vincoli stringenti sulle economie nazionali senza aver prima valutato dettagliatamente gli oneri che ricadrebbero sul settore produttivo, le istituzioni pubbliche e in ultima analisi sui cittadini». Così afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Ugo Cavallera, a proposito della discussione emersa in sede europea sul «pacchetto clima», che fra gli obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2020 a livello comunitario prevede la riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica (CO2), l’incremento dell’efficienza energetica del 20% e l’aumento del 20% dell’energia prodotta attraverso fonti rinnovabili.

«Come in sede comunitaria hanno precisato anche il premier Berlusconi e il ministro Prestigiacomo – prosegue l’esponente azzurro – il perseguimento di obiettivi di contenimento dell’emissione di gas e di altre sostanze inquinanti deve avvenire in un quadro di sostenibilità economica e di impegno ampiamente condiviso con le grandi nazioni dell’Asia e dell’America. Diversamente, il cosiddetto pacchetto 20-20-20 assumerà un mero valore simbolico e privo di effetti sul clima, con il risultato, al contrario, di penalizzare la competitività delle imprese europee, costrette a sobbarcarsi costi che il resto del sistema produttivo mondiale non sopporta».

Il consigliere Cavallera ha quindi presentato come primo firmatario un ordine del giorno a palazzo Lascaris per impegnare la Regione a sostenere l’azione del governo a livello europeo per la definizione degli impegni sul «pacchetto clima» e a sostenere nella fase attuativa il sistema produttivo regionale in sede di adeguamento della normativa regionale alle misure europee che saranno approvate nei prossimi mesi.

«L’Italia non intende rifiutare l’impegno in materia di rispetto dell’ambiente – precisa il consigliere – ma chiede una maggiore flessibilità delle misure, attraverso una gradualità nel tempo, anche in considerazione della specificità del nostro sistema energetico, troppo sbilanciato sull’utilizzo di gas e privo di centrali nucleari. Anche l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha richiesto a gran voce un’attenzione per l’industria manifatturiera e in particolare per il settore automobilistico italiano che, pur producendo auto meno inquinanti, sarebbe paradossalmente maggiormente penalizzato dalla normativa comunitaria sulle emissioni di CO2 rispetto ad altri produttori europei. A questo punto anche la Regione deve chiarire la sua linea in materia, decidendo se preferisce proseguire implacabilmente sulla linea del centrosinistra nazionale, oppure se intende dare ascolto alle istanze del mondo produttivo piemontese, che sollecita un sostegno affinché le aziende che dovranno innovare e investire per il rispetto dell’ambiente possano seguire questa direzione senza uscire dal mercato o sopportare costi iniqui».