Nel mantovano, un’agricoltura non solo di qualità ma anche eco-sostenibile
Castelli: «Non è vero che l’agricoltura inquina le acque, è un luogo comune del passato» - Zani: «Impegno forte a collaborare con la Provincia per lo sviluppo»
L’idea che l’agricoltura sia un settore inquinante, in particolare dell’acqua, è un residuo del passato che si continua a ripetere senza confrontarsi con la realtà. Maurizio Castelli, assessore provinciale all’agricoltura è stato esplicito. «La nostra agricoltura - ha precisato - non solo è di qualità ma è anche sostenibile in termini ambientali, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea». Castelli è intervenuto questa mattina davanti alla dirigenza provinciale della Coldiretti riunita al Boma per un incontro sul progetto della Provincia per un nuovo Piano agricolo triennale, da qui al 2010. Il documento è in fase avanzata di predisposizione ed è frutto di un ampio confronto con tutte le realtà associazionistiche interessate all’agricoltura, al territorio e all’ambiente.
«Il Piano – ha precisato Castelli, che era accompagnato dal responsabile del progetto Paolo Micheli e dal suo collaboratore Giovanni Masotto, i quali hanno illustrato le parti più tecniche del documento – è uno strumento di orientamento a supporto del settore agroalimentare mantovano, fondato sulla concertazione. Esso individua alcuni indirizzi strategici per promuovere e consolidare lo sviluppo della capacità competitiva del sistema agroalimentare provinciale». Fatta salva la scelta della competitività, le maggiori questioni riguardano l’uso del suolo e dell’acqua, la gestione delle risorse umane, con particolare riferimento ai giovani, le agroenergie da biomasse. Particolare attenzione viene poi posta alla promozione delle produzioni tipiche, ponendone in evidenza la qualità e il legame con e le tradizioni.
«L’agricoltura è anche un fatto economico – ha fatto osservare il presidente di Coldiretti, Gianluigi Zani – che ha bisogno di potersi esprimere in termini di bilancio tra costi e ricavi. In quest’ambito, essa non si sottrae a nessuno degli adempimenti che ne caratterizzano la sostenibilità ambientale». Si è preso atto che ogni anno, nel mantovano, circa mille biolche di terra vengono sottratte all’agricoltura. «E questo dato – ha osservato Castelli – potrebbero aumentare con la realizzazione delle ipotizzate autostrade Mantova-Cremona e Tibre. Ribadisco – ha aggiunto – che la Provincia considera il Tibre alto un’opera non necessaria. Per noi, l’intero territorio oggi non edificato è strategico per il settore agricolo, il quale genera ricchezza con prodotti tipici conosciuti in tutto il mondo».
Anche per quanto riguarda la direttiva nitrati, la disponibilità di terreno è essenziale, al fine di poter mantenere il nostro patrimonio zootecnico. «Bisogna pensare – ha detto l’Assessore – che ogni ettaro sottratto all’agricoltura va a pesare non solo sulle imprese coinvolte ma su tutte le imprese del territorio provinciale, perché viene a mancare terreno a cui è legato il numero di animali allevabili». In merito alla questione nitrati, Castelli ha aggiornato il Consiglio direttivo della Coldiretti sugli ultimi sviluppi e sulla collegata questione degli spandimenti di letame e liquami in periodo autunno-invernale.
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