25 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Disabili

Ddl lavoro, Cgil: «Su disabili Governo calpesta diritti»

«Oltre 5 mln in Italia, Brunetta cancelli norme punitive»

«Controllare e prevenire gli abusi non vuol dire negare e calpestare dei diritti». Così la responsabile dell’Ufficio politiche per la disabilità della Cgil Nazionale, Nina Daita, interviene sull'emendamento del governo al ddl lavoro che prevede una stretta ai permessi per assistere parenti disabili.

«Pensare di ridurre le tutele per queste fasce deboli è, di per sé, un forma di discriminazione non accettabile per un paese che si definisce civile», afferma Daita nel sostenere che «la necessità di colpire eventuali abusi di cui parla il ministro Brunetta, non può riguardare i disabili e le loro famiglie, già colpiti da gravi disagi e sofferenze». La sindacalista della Cgil ricorda al ministro Brunetta, e all’intero governo, che «nel nostro Paese i disabili sono oltre 5 milioni e costituiscono una categoria eterogenea che comprende occupati, disoccupati, pensionati ed anche cittadini in situazione di povertà che necessitano di provvedimenti seri per il recupero e l’inserimento sociale».

A parere della dirigente della Cgil, inoltre, «per evitare ulteriori disagi e discriminazioni, eventuali nuove misure dovrebbero essere prese di concerto con le parti sociali e le associazioni di rappresentanza delle categorie e non attraverso la propaganda che vende una stretta decisa ai bisogni delle persone che hanno disabilità come ‘lotta’ ai falsi invalidi. Per questo - conclude Daita - chiediamo al ministro Brunetta di cancellare quelle norme che, modificando la legge 104, puniscono la vita delle famiglie con disabili».