19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Protocollo di Kyoto e 20-20-20 della Commissione Europea

Agnello (Cgil): «Ue proceda con decisione riduzione Co2»

Per la dirigente sindacale della Cgil «ogni iniziativa tesa a indebolire o rinviare quegli impegni è miope»

«L’Unione Europea proceda con decisione sulle misure di riduzione della Co2». A chiederlo è la segretaria confederale della Cgil, Paola Agnello Modica, in merito alla posizione assunta dall'Italia sul pacchetto clima della Commissione Ue. «Gli impegni per la riduzione delle emissioni previsti dal protocollo di Kyoto e la scelta del 20-20-20 della Commissione Europea - aggiunge la sindacalista - sono la base ineludibile per investire sul futuro e per uscire seriamente dalla crisi economica e finanziaria in atto».

Per la dirigente sindacale della Cgil «ogni iniziativa tesa a indebolire o rinviare quegli impegni è miope, tanto più se ingiustificata, in rapporto ai maggiori oneri che dovranno essere affrontati in futuro per le conseguenze del cambiamento climatico, ed è arretrata rispetto all’impegno dei Paesi nostri diretti concorrenti». Quanto ai dati in base ai quali il Governo italiano pretende che la Commissione Europea riveda il pacchetto energia, osserva, «questi sono dati decisamente di parte».

«La pretesa scarsa efficacia di contrasto al cambiamento climatico - spiega la segretaria confederale Cgil -, in rapporto all’impegno finanziario richiesto, non tiene in nessun conto della straordinaria importanza che ha la decisione europea a fronte delle critiche di egoismo che i paesi emergenti rivolgono a quelli industrializzati nell’ambito delle trattative di revisione del Protocollo di Kioto». Lo stesso mondo imprenditoriale, conclude Agnello, «vista l’ampia flessibilità che consentono le misure europee, farebbe meglio, per sua stessa convenienza, ad impegnarsi maggiormente nel risparmio e nell’efficienza energetica, invece di avanzare ragioni pretestuose. La tempesta finanziaria non può essere una giustificazione, anzi deve essere una ragione in più per rendere più efficiente il nostro sistema produttivo».