Verso una nuova Bretton Woods: la scheda
La conferenza di Bretton Woods si tenne nel luglio del 1944, mentre la seconda guerra volgeva al termine, nella cittadina del New Hampshire e stabilì le regole per le future relazioni commerciali e finanziarie internazionali
La conferenza di Bretton Woods si tenne nel luglio del 1944, mentre la seconda guerra volgeva al termine, nella cittadina del New Hampshire e stabilì le regole per le future relazioni commerciali e finanziarie internazionali. Si riunirono 730 delegati provenienti dalle 44 nazioni alleate contro l’Asse. Dopo tre settimane di lavori, i risultati della conferenza costituirono il primo ordine monetario concordato tra Stati sovrani e disciplinarono la politica monetaria internazionale nel secondo dopoguerra.
Le caratteristiche principali di Bretton Woods erano due:
a) l’obbligo per ogni Paese di adottare una politica monetaria per stabilizzare il tasso di cambio ad un valore fisso rispetto al dollaro, che diventava così la valuta principale (erano consentite solo lievi oscillazioni delle altre valute);
b) il compito di equilibrare i pagamenti internazionali attraverso la costituzione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.
Successivamente fu istituito il Gatt, poi trasformato nella Wto, l’organizzazione per il commercio internazionale.
Le regole di Bretton Woods sono in vigore ancora oggi, nonostante le ripetute crisi di sistema e le critiche sempre più numerose. Un primo colpo a questo sistema fu dato dalla decisione presa a Ferragosto del 1971 da Nixon di abolire la convertibilità del dollaro. Il sistema è tuttavia sopravvissuto a quella decisione e alle ripetute crisi internazionali negli anni Novanta, da quella delle tigri asiatiche a quella della Russia tra il 1997 e il 1998. Dopo il crac argentino del 2002 si iniziò a parlare di riforma della governance di Fmi e della Banca Mondiale, i due pilastri di Bretton Woods.
Nel corso degli anni hanno contribuito alla crisi del sistema anche gli scandali che portarono nel 2000 alle dimissioni di Michel Camdessus dal Fmi, a causa delle accuse per i suoi rapporti con la Russia, e nel 2007 alle dimissioni di Paul Wolfowitz dalla Banca Mondiale dopo le accuse di nepotismo. Ora, la crisi finanziaria, la prima veramente globale, rischia di mandare in pensione definitivamente Bretton Woods. Molti governi, dal premier britannico Gordon Brown al presidente francese Sarkozy al ministro Tremonti intendono promuovere una nuova Bretton Woods, più rispondente alle sfide del nuovo millennio.
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