19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Crisi mercati finanziari

ADUC: «Crisi finanziaria e sirene del risparmio. Non fidarsi!!»

«Noi abbiamo valutato come ponderata la politica del Governo in materia»

Da quando e' scoppiata la crisi finanziaria tutti i vari mezzi di informazione si dispensano nel fornire consigli su come il risparmiatore medio deve affrontare la crisi. Ma, visto che la tragedia e' stata evitata grazie allo Stato, appaiono abbastanza discutibili, almeno alla stato dei fatti, quei consigli che indicano questo o quell'altro prodotto più o meno strutturato e comunque promosso da quella o quell'altra banca che, se e' ancora in piedi, lo deve essenzialmente allo Stato. I consigli più diffusi portano tanto di firma dei rispettivi promotori finanziari dei vari prodotti... consigli tutti uguali: «il mio prodotto e' buono e sicuro» e sembra che dicano «non parlo male di quell'altro» perché, come si dice in Toscana, «cencio che dice male di straccio», sarebbe proprio il colmo della satira finanziaria e non solo.

Noi abbiamo valutato come ponderata la politica del Governo in materia, ben sfrondandola dagli eccessi di trionfalismo a cui il presidente del Consiglio cerca di abituarci, anche perché non c'erano alternative. Nel contempo, proprio per chi non avesse voglia di tenersi i soldi ben stretti e avesse voglia di smobilizzarli lì dove erano a rischio, abbiamo indicato i Buoni Postali Fruttiferi [Btp].

Sta cambiando qualcosa per il risparmiatore? Il presidente americano George W.Bush che fa politica «socialista» come il «liberista» Silvio Berlusconi o lo «statalista conservatore» presidente francese Nicolas Sarkozy. Boh! Vedremo. Se dall'emergenza si passerà all'ordinarie', vedremo quali saranno opportunità e offerte. Per il momento, la parola imperante e' «normalizzazione» con la sovraintendenza dello Stato. Domani vedremo.
Chiarito questo, credo che abbiamo fatto un po' di luce sul mercato del risparmio gestito che si affida ai propri osti... «Oste com'e' il vino di questa osteria?». «Ottimo signore!». Cos'altro potrebbe dire il promotore finanziario, cioè il piazzista, del prodotto che gli viene dato in carica per la vendita? Non arrossendo minimamente al fatto che «vita morte e miracoli» di quel prodotto non e' frutto della propria professionalità o della capacità d'impresa del proprio datore di lavoro, ma un'elargizione dello Stato per evitare che con lui rotolassero come birilli tutti, vicini e lontani.

Sirene del risparmio, questo sono. Nel contempo, grazie ai vari mezzi di informazione che si sentono in dover di intervenire per ingraziarsi le banche che da sempre tengono in piedi le loro aziende, senza rendersene conto diventano uccelli rapaci: girano sulle loro prede sanguinanti, colpite da uno Stato lontano e nemico, lo stesso che oggi continua a dare cibo ai propri scagnozzi del risparmio... e lo stesso che se un singolo risparmiatore avesse fatto il passo più lungo della gamba, sarebbe inflessibile con iscrizione su liste di cattivi pagatori, cartelle esattoriali, pignoramenti, sequestri... cioè tutto quello che le banche meriterebbero se solo il principio base costituzionale della «legge uguale per tutti» non fosse solo un sonetto da parate, feste di partito e campagne elettorali.

Cosa vogliamo rilevare? Risparmiatori, non fidatevi di nessuno, ma accettate con diffidenza solo il male minore, quello Stato che -pur se fa schifo... ce ne rendiamo conto- col suo potere di atterrare e risollevare forse -e ribadiamo forse- può farvi meno male dei suoi scagnozzi che tiene attaccati alla propria flebo.