3 maggio 2024
Aggiornato 21:30
Riforma contratti

Fim Cisl: «Passi importanti verso un nuovo accordo»

Tra questi «un indice di inflazione più adeguato e vicino al costo della vita; la durata triennale dei contratti nazionali su salario e normative che, oltre a rendere più efficaci i negoziati, riafferma il ruolo fondamentale del contratto nazionale»

«Con la proposta di «linee guida di riforma della contrattazione» condivise tra CISL, UIL e Confindustria si sono fatti passi importanti nella direzione di ridefinire le regole della contrattazione e la tutela dei salari». Lo sottolinea una nota della segreteria nazionale della Fim Cisl evidenziando come i punti principali corrispondano esattamente alle richieste avanzate da tempo nelle trattative dei metalmeccanici.

Tra questi «un indice di inflazione più adeguato e vicino al costo della vita; la durata triennale dei contratti nazionali su salario e normative che, oltre a rendere più efficaci i negoziati, riafferma il ruolo fondamentale del contratto nazionale; la richiesta, al governo, di rendere permanente la detassazione sui premi di risultato; la distribuzione di quote di salario attraverso un 'elemento di garanzia retributiva' per chi non fa la contrattazione aziendale; la conferma dei due livelli di contrattazione, nazionale e aziendale, con la facoltà di indirizzarla e favorirla anche nelle piccole imprese».

«Tuttavia - prosegue la nota mettendo in guardia su alcuni punti a rischio, come la decorrenza dei contratti - in Confindustria c'è chi prova ancora a mettere in discussione la giusta decorrenza degli aumenti arretrati a partire dal primo mese di scadenza dei contratti, a limitare l'allargamento della contrattazione territoriale, a pagare di meno, riducendo il calcolo del valore del punto di inflazione da inserire nei contratti.

Ora le linee guida saranno sottoposte alle altre organizzazioni datoriali, con l'auspicio che anche la CGIL contribuisca attivamente alla costruzione di un nuovo accordo per renderlo efficace unitariamente. Il confronto si concluderà al Governo, che dovrà rispondere con misure adeguate per tutelare salari e pensioni, per combattere l'evasione fiscale, contrastare la crisi e rilanciare la crescita industriale».