4 maggio 2024
Aggiornato 02:00
«E’ tempo di organizzare la prossima campagna agricola»

Di Loreto: «Occorre politica per il settore agricolo affinché diventi strategico»

Questo il messaggio che il Direttore di Fedagri-Confcooperative, Fabiola Di Loreto ha lanciato nel corso dell’assemblea del settore agricolo e servizi della federazione che si è tenuta oggi a Ferrara

«E’ tempo di organizzare la prossima campagna agricola e avvertiamo tutta la difficoltà di immaginare lo scenario futuro del mercato. Se il 2007 è stato caratterizzato da una forte impennata dei prezzi, rispetto al 2005, di tutti i cereali con incrementi del 72% per il mais, del 97% per il grano tenero e del 158% per il grano duro, il 2008 si sta distinguendo, per il sensibile abbassamento dei prezzi dei cereali mentre il trend dei costi di produzione resta elevato».

Questo il messaggio che il Direttore di Fedagri-Confcooperative, Fabiola Di Loreto ha lanciato nel corso dell’assemblea del settore agricolo e servizi della federazione che si è tenuta oggi a Ferrara.

«Il nodo degli aumenti dei costi di produzione è uno dei fattori di criticità per l’intero settore – ha detto il presidente del settore agricolo e servizi di Fedagri, Giovanni Rizzo - secondo le ultime rilevazioni Ismea rispetto al 2007 le sementi sono aumentate del 3,5%, i concimi del 56,1%, gli agrofarmaci del 3,38%, i prodotti energetici del 12,62%, i mangimi del 5,52% per un totale aumento dei costi del 9,57%»

Difficoltà e contraddizioni per un comparto fortemente legato alle dinamiche del mercato e delle politiche a livello mondiale, dove entrano in gioco, «oltre agli andamenti produttivi – ha aggiunto Rizzo – anche il rapporto euro/dollaro, il prezzo del petrolio, le scelte politiche sulle energie rinnovabili e sull’utilizzo degli Ogm nell’alimentazione umana». «Questi elementi sollecitano una «Politica» per il settore – ha spiegato il Direttore Di Loreto – poiché lungo la filiera il comparto produttivo agricolo si trova a svolgere spesso un ruolo poco incisivo sul piano delle strategie rispetto ad altri settori economici, concorrenti o contrapposti, con la naturale conseguenza che ciascuna delle componenti si ritaglia il proprio margine, in relazione alle proprie esigenze e che il mondo produttivo primario deve accontentarsi del meno. «Politica» del settore significa, quindi, affrontare, in modo organico e integrato i fattori all’interno dell’insieme dei comparti produttivi ed economici dalle produzioni ai consumi».

Altra azione da avviare concretamente, secondo il presidente del settore Rizzo è il «processo della nascita, del decollo e del funzionamento delle Organizzazioni dei Produttori, l’unico strumento davvero in mano ai produttori agricoli» . «Il mondo produttivo agricolo deve avere la possibilità di proporsi con maggiore forza e capacità di incidere su tutto il versante dell’utilizzo delle materie prime da parte del settore dei prodotti finiti – ha concluso Rizzo - è un passaggio fondamentale per realizzare una effettiva trasparenza del mercato ma è anche un approccio strategico per governare il settore anche in funzione delle evoluzioni della Politica Agricola Comune dopo il 2013, dove il rischio delle congiunture di mercato per il made in Italy sarà ancora maggiore».