3 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Crisi mercati finanziari

Fiba Cisl: «I promotori chiedono alle aziende, chiarezza, autocritica, una nuova etica di mercato»

«Ciò che la Fiba rivendica da sempre è un nuovo modello di regolazione e riforma dei mercati capace di sancire la fine della finanza spericolata, d'azzardo e irresponsabile»

«La crisi finanziaria ci prospetta una stagione di grandi incognite e difficoltà. Ciò che la Fiba rivendica da sempre è un nuovo modello di regolazione e riforma dei mercati capace di sancire la fine della finanza spericolata, d'azzardo e irresponsabile».

Per Sergio Girgenti Segretario Nazionale sono tre le aree di riforma individuate dalla Fiba e dalla Cisl: la prima riguarda la necessità di una sede internazionale di coordinamento e di indirizzo comune delle autorità di vigilanza , supervisione e regolazione; la seconda gli strumenti fiscali e la terza le misure di sostegno alle imprese socialmente responsabili, economia sociale di mercato, sviluppo nella coesione sociale.

Il sistema bancario italiano, appare relativamente più solido nel confronto internazionale ma è attaccato fortemente nei suoi gruppi principali e vive una grave emergenza e crisi. Cosa accadrà domani? Se lo chiedono i lavoratori, le famiglie, i piccoli imprenditori, i risparmiatori. Si aprono problemi sul fronte della crescita, dei consumi, dell'occupazione, distruzione di valore. In questo ambito lavorano a diverso titolo gli addetti del settore e fra questi i promotori finanziari che operano per conto delle reti di vendita in rapporto diretto con la clientela. I promotori finanziari costituiscono uno dei canali più importanti - all'interno del mondo bancario italiano - nell'offerta al pubblico di servizi e prodotti finanziari. Una professione quella del promotore che ha subito e sta subendo mutamenti, da venditore di prodotti a gestore e consulente globale della relazione con il cliente, in un quadro normativo che la Mifid ha contribuito a cambiare.

Per Mauro Rufini, responsabile del coordinamento nazionale PF della Fiba Cisl - le richieste che avanziamo alle controparti istituzionali e datoriali riguardano complessivamente una tutela, oggi molto debole per la miopia politica di banche e reti - di questa categoria di lavoratori che si rende oggi ancor più necessaria per uno sviluppo della professione in linea con una necessaria nuova concezione di banca e di mercato.

Il profitto fine a se stesso ha affondato la finanza. Serve una banca che in un vincolo di efficienza e economicità guardi all'interesse di più soggetti con scelte forti di economia civile, sia soggetto sociale capace di produrre benefici stabili e duraturi per i clienti, i dipendenti, le comunità di riferimento. E' il ritorno all'economia che produce ricchezza e sviluppo, agganciando la finanza all'economia reale di cui è e deve essere solo strumento.