I tagli previsti in finanziaria agli allevatori mettono a rischio 3.000 lavoratori e la qualità del lavoro
Dichiarazioni di Ernesto D’Ambrosio della Flai-Cgil nazionale
«Fra gli innumerevoli tagli ai finanziamenti per il settore agricolo e zootecnico previsti dalla manovra finanziaria del governo quelli al sistema delle associazioni allevatori sono fra i più consistenti e si attestano tra il 37 e il 40%.
Anche in questo caso, come per altri settori, il taglio applicato ‘a prescindere’ produrrebbe solo danni ingenti e irreversibili.
Si ridimensionerebbe, infatti, l’attività di miglioramento genetico, impoverendo così la qualità e la quantità della produzione zootecnica nazionale; verrebbero meno gli standard di sicurezza alimentare e di tracciabilità così faticosamente realizzati; si metterebbe in discussione l’occupazione di 3.000 lavoratori, gran parte dei quali sono controllori e tecnici qualificati.
Dichiariamo la nostra netta contrarietà a tale operazione, chiedendo invece che vengano garantite le risorse da destinare al miglioramento genetico, senza operare alcun tipo di taglio; che venga rafforzato nel nostro paese il controllo e l’assistenza tecnica ai fini della sicurezza alimentare, la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti; che vengano tutelati e salvaguardati quei 3.000 lavoratori che svolgono un’attività, a nostro giudizio, delicata e irrinunciabile in un settore quello degli allevamenti zootecnici fondamentale nell’economia generale dell’intero paese».