19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
La manifestazione in programma dal 2 al 5 ottobre a Veronafiere

Marmomacc, Italia leader mondiale nell’export del marmo

Inaugurata oggi la 43ª edizione della Mostra internazionale di pietre, design e tecnologie alla presenza dell’assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti e del Sindaco di Verona, Flavio Tosi

Dati positivi per il made in Italy del marmo dalla 43^ edizione di Marmomacc, la mostra internazionale di pietre, design e tecnologie, inaugurata questa mattina a Veronafiere dall’assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti, dal Sindaco di Verona Flavio Tosi e dal presidente e dal direttore generale della Fiera Luigi Castelletti e Giovanni Mantovani, dove è in programma sino al 5 ottobre (www.marmomacc.com).

La manifestazione, che ospita 1.536 espositori, di cui il 45 per cento esteri da 54 Paesi, su una superficie totale di 77mila metri quadrati netti e oltre 60 mila buyer e operatori da oltre 120 Paesi, è il punto di riferimento mondiale per gli operatori del settore, il quale, a livello nazionale, conta circa 11mila imprese tra industriali e artigiane, oltre 60mila addetti ed un valore della produzione superiore ai tre miliardi di euro.

Un settore che dalle tecnologie al prodotto finito, passando per blocchi e lastre, detiene la leadership mondiale.
Il marmo italiano è stato «fotografato», infatti, da uno studio UniCredit Progetti speciali per conto di Marmomacc: dalla ricerca emerge il quadro di un comparto in grande evoluzione, con il ridimensionamento dell’export italiano verso i 2 grandi buyer tradizionali – Stati Uniti e Germania, entrambi a -5% – e il boom dei Paesi emergenti (Est Europa, Maghreb, Medio Oriente, Asia). Una riconversione dei flussi e delle attività (meno estrazione, più lavorazione) che nel 2007 ha registrato una crescita dell’export del 4,3 per cento, con una bilancia commerciale saldamente attiva: 771 milioni di euro tra materie prime e prodotti finiti, cifra record nell’ultimo lustro. Nel complesso l’Italia, che soffre il rallentamento della propria edilizia, si conferma leader mondiale dell’export con una quota che torna sopra il 30 per cento, seguita da competitor aggressivi come la Turchia e il colosso produttivo cinese, rispettivamente al 26,2 e al 15,5 per cento.

Tra le aree italiane epicentro del settore, quella di Verona ha reagito alle fluttuazioni dei due mercati chiave lavorando bene con l’Europa Occidentale (Regno Unito, Francia, Spagna) ma soprattutto con l’Est europeo (Russia, Polonia, Repubblica Ceca) e con l’India. A Massa Carrara i nuovi buyer si chiamano Medio Oriente, Maghreb ma anche Russia e India; Lucca ha trovato nuova dinamicità negli Emirati Arabi, Hong Kong, Cina e nei meno esotici Regno Unito, Francia, Svizzera. Stabile Trento, in difficoltà invece Vicenza e Bergamo, che non sono ancora riuscite a compensare il calo dei buyer storici.