Svolgimento mansioni superiori nel pubblico impiego privatizzato
Diritto alla corresponsione del trattamento retributivo corrispondente alla mansione di livello superiore solo se esiste una valida pianta organica
Con Sentenza del 17 settembre 2008, n. 4385 la Sezione V del Consiglio di Stato ha chiarito che nell'ambito del rapporto di lavoro del pubblico impiego privatizzato, lo svolgimento di fatto di mansioni superiori comporta, in favore del pubblico dipendente, il diritto alla corresponsione del trattamento retributivo corrispondente alla mansione di livello superiore effettivamente svolta a condizione che esista una valida pianta organica, che è l’elemento indispensabile per poter riconoscere le mansioni superiori.
Fatto e diritto
Un dipendente ha impugnato la sentenza del TAR recante reiezione del ricorso proposto per ottenere, previo annullamento di un atto tutorio, il riconoscimento delle funzioni giuridiche di collaboratore direttivo.
La ASL interessata si è costituita
Lo stesso appellante, visto che il difensore nel frattempo era deceduto, dopo aver ricostruito le vicende organizzative della USL presso la quale prestava servizio, ha fatto presente che il giudice ordinario, con sentenza passata in giudicato, gli aveva riconosciuto lo svolgimento di mansioni tipiche del VII livello funzionale.
La decisione del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha condiviso l’impostazione della sentenza di primo grado, la quale ha escluso che l’atto (contenendo l’indicazione della disposizione applicata) consentiva di comprendere le ragioni della scelta dell’organo di controllo.
Circa l’ulteriore censura, precisato che la sentenza del g.o. richiamata in atti non supera il problema della mancanza di una valida pianta organica, la domanda di inquadramento superiore non può essere accolta: mancando appunto una pianta organica manca il requisito cardine per il riconoscimento delle cd. mansioni superiori.
Consiglio di Stato, Sezione V, Decisione 17 settembre 2008, n. 4385
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