23 agosto 2025
Aggiornato 08:00
Dipendenti Ente Fiera

Di Mauro: «Il personale dell'Ente fiera potrebbe traghettare nella Resais»

«I lavoratori potranno essere utilizzati, secondo le disposizioni di legge, in altre attività nei vari enti fruitori»

Nell’attesa degli adempimenti necessari alla definizione delle procedure di scioglimento dell’Ente Autonomomo Fiera del Mediterrano di Palermo e del rilancio del polo fieristico, l’assessore regionale alla Cooperazione, Roberto Di Mauro, in prima istanza, ha voluto incontrare Enrico Caratozzolo, amministratore unico della Resais (la società della Regione siciliana che gestisce il personale in esubero di enti e di aziende in liquidazione) allo scopo di trovare la soluzione migliore per i 38 lavoratori dell’ente Fiera e garantire loro comunque un lavoro, applicando le condizioni più giuste.

Al termine dell’incontro, l’assessore Di Mauro, rassicurato da Caratozzolo, ha detto che «una strada percorribile è il traghettamento del personale all’area speciale istituita presso la Resais, che potrebbe farsi carico degli oneri contributivi e dei contenziosi».
«I lavoratori - ha aggiunto Di Mauro - potranno essere utilizzati, secondo le disposizioni di legge, in altre attività nei vari enti fruitori e avere garantito anche lo status giuridico ed economico già riconosciuto a ciascuno di loro dell’ente di provenienza». Così come dispone l’articolo 18 della legge regionale n. 5 del 1999 sulla soppressione e liquidazione di enti economici regionali, modificata nel 2002 dalla legge n. 21».

Come previsto dal piano di riassetto dell’amministrazione regionale e nel rispetto di un percorso di razionalizzazione delle spese e delle competenze, l’assessore Di Mauro ha ribadito la volontà del governo «di rimodulare il polo fieristico di Palermo e di rilanciarlo, ma con altre condizioni di stato giuridico dell’ente».
«In una situazione di bilancio regionale così critica, in cui il governo siciliano sta facendo su tutti i fronti tagli drastici, a cominciare dalla sanità per finire agli Ato – conclude Di Mauro - non è neppure ipotizzabile la copertura finanziaria di un ente strumentale dai bilanci in continua perdita nonostante le risorse ottenute dall’amministrazione regionale nel tempo».