28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Dopo l'incontro odierno a Lancenigo

Electrolux: ancora molti nodi da sciogliere sul sito trevigiano

In apertura di trattativa Electrolux ha presentato alle organizzazioni sindacali un testo con i punti prioritari per il futuro del gruppo in Italia

Presentato oggi a Lancenigo, nel trevigiano, il nuovo piano per il futuro degli stabilimenti Electrolux in Italia. Sono però molteplici i nodi di discussione rimasti aperti.
In apertura di trattativa Electrolux ha presentato alle organizzazioni sindacali un testo con i punti prioritari per il futuro del gruppo in Italia.

«Il preambolo della proposta Electrolux che sarà parte integrante dell'intesa - spiega Gianni Castellan, segretario regionale Fim-Veneto e coordinatore nazionale del gruppo Electrolux - contiene le richieste sindacali in materia di politica industriale, missioni produttive dei vari stabilimenti nonché la quantità di investimenti per singolo stabilimento divisa per processo e prodotto per il triennio 2009-2011. La questione quindi c'è, ma per noi deve venire considerata primaria e quindi argomento centrale nell'accordo».

La discussione è poi passata sul progetto di deindustrializzazione del sito di Susegana.
«Qui sono stati confermati i 324 esuberi - prosegue Castellan - ma credo che ci sia la possibilità di ridurne il numero a 299 grazie all'utilizzo dello strumento del part-time su base volontaria. Siamo invece fortemente critici sulla questione della rotazione della cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione. La proposta consegnataci è largamente insufficiente perché non permette la piena e completa rotazione laddove esistono le condizioni».
Un altro punto critico è rappresentato dall'anticipo economico del salario previsto dalla cassa integrazione, perché la proposta Electrolux lo condiziona alle quantità di trattamento di fine rapporto che ogni singolo lavoratore ha maturato. Questo non permette a chi si trova in cassintegrazione di avere una retribuzione costante.
Altro tema in discussione è quello relativo allo strumento degli incentivi all'esodo, che secondo i sindacati è ancora troppo basso, considerando che ne sono interessati anche 70 lavoratori di Firenze che non saranno ricollocati in «Energia Futura».

«Il testo poi si conclude con un'analisi sull'accordo di riorganizzazione a Firenze - prosegue Castellan -. Restano però degli interrogativi sul versante degli assetti societari non ancora definiti da Energia Futura».
Il testo è stato quindi visionato dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu aziendali che in serata si sono ritrovate con l'azienda al tavolo della trattativa.
«Credo che a questo punto - conclude - sia necessario fare proseguire il negoziato in sede governativa, coinvolgendo i ministri preposti che potrebbero essere il ministro del Lavoro per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali ed il Ministro delle Attività Produttive ed ambiente per la deindustrializzazione ed il rilancio di Electrolux. A quel punto sentiremo anche l'opinione dei lavoratori, perché per noi è importante sapere cosa ne pensano e se hanno ulteriori dubbi da sottoporci».