30 aprile 2024
Aggiornato 19:30

Le frazioni d’Italia spesso dimenticate dalle società energetiche e telefoniche

Spesso si addebita la colpa del mancato recapito delle bollette alle Poste Italiane, ma a volte la colpa è nella mancata spedizione delle fatture

Le istituzioni ricordano le frazioni ed i borghi rurali sono in occasione di sagre, feste contadine o in costume.
Per il resto dell’anno, questi piccoli centri, sembra siano dimenticati ai loro destini e gli abitanti declassati a cittadini e consumatori di serie «B».

La prova è data dai continui ritardi nella ricezione di bollette relative alla fornitura di energia elettrica, che spesso creano dei disagi enormi alle famiglie che decidono di vivere nella pacifica tranquillità e che sono spesso costretti a pagare decine di euro in più di mora per ritardi a loro non addebitabili e perché «colpevoli» di abitare al di fuori dei centri urbani.

Il signor Antonio FASIELLO di Acaya – Frazione di Vernole in Provincia di Lecce, presidente dell’A.N.A.F.R.I. (Associazione Nazionale delle Frazioni d’Italia) che da anni si batte per restituire dignità non solo alla frazione in cui risiede, ma a tutte quelle del resto del Nostro Paese, ha avviato una personale battaglia con ENEL, che da diverso tempo pare non recapiti le bollette energetiche o che ritardi notevolmente la loro spedizione.

La questione a dir poco risibile è che vi sia uno scarica-barili tra Poste Italiane ed Enel, che ha come uniche vittime i consumatori residenti nelle Frazioni d’Italia, costrette a subire i danni dei ritardi.
Pertanto, ritiene lo scrivente Componente del Dipartimento Nazionale «Tutela del Consumatore» di IDV, che debba essere garantita la certezza della consegna delle bollette e fatture energetiche o la prova dell’avvenuta consegna al fine di non far ricadere le carenze organizzative delle società energetiche o delle Poste Italiane sui consumatori.
Di seguito la diffida del signor Antonio FASIELLO, presidente dell’A.N.A.F.R.I. (Associazione Nazionale delle Frazioni d’Italia).