4 settembre 2025
Aggiornato 15:00
Forum spumanti

Manzato: «Meno burocrazia e per il Prosecco soluzione “territoriale”»

La manifestazione è stata inaugurata ufficialmente dallo stesso ministro delle politiche agricole Luca Zaia, stappando con la sciabola un magnum di Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene

Meno burocrazia in agricoltura e, per tutelare il Prosecco a livello mondiale, lavorare ad una soluzione basata sul toponimo territoriale. Sono stati questi i temi chiave toccati dal vicepresidente della giunta regionale del Veneto Franco Manzato, intervenuto questa mattina a Villa dei Cedri alla giornata inaugurale dell’edizione 2008 del Forum degli Spumanti d’Italia, momento di confronto e valorizzazione sulle «bollicine» italiane.

La manifestazione è stata inaugurata ufficialmente dallo stesso ministro delle politiche agricole Luca Zaia, stappando con la sciabola un magnum di Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene. Alla manifestazione di apertura sono intervenuti, tra gli altri, anche il sindaco Pietro Giorgio Davì, il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, il presidente di Unioncamere Veneto Federico Tessari, il presidente del Forum Floriano Zambon. Le giornate dello spumante sono dedicate a tutti i vini italiani con le bollicine, ma la parte del leone la fa proprio il Prosecco, che da solo, con 100 milioni di bottiglie tra DOC e IGT, copre circa un terzo dell’intera produzione nazionale e incontra un successo crescente commerciale e di apprezzamento in tutto il mondo.

Sul versante della sburocratizzazione, Manzato ha ricordato come stia passando il concetto che Regione (con le sue strutture centrali e periferiche), Avepa e Veneto Agricoltura sono a servizio degli imprenditori e non viceversa. Un altro passo essenziale è quello di «un’azienda – un controllo», «un fatto apparentemente ovvio – ha fatto presente Manzato – ma oggi la stessa azienda viene controllata a più riprese da più istituzioni e autorità di vigilanza, che magari verificano la medesima documentazione, ma intanto ne risente l’attività produttiva aziendale». Nell’aggiornamento dello schedario viticolo, infine, è stato adottato il meccanismo del «silenzio – assenso» sui meccanismi di impianto ed espianto.

Quanto alla tutela del Prosecco, un orgoglio trevigiano e veneto e il più diffuso spumante italiano nel mondo, è stato istituito un tavolo di dialogo tra le province interessate e sono stati presi contatti con il Friuli Venezia Giulia. Per garantire questo prodotto nel mondo la soluzione è quella di rifarsi al toponimo territoriale, per legare il nome del vino non al vitigno ma al territorio. Va da sé – ha spiegato Manzato – che in questo scenario le zone storiche di produzione pregiata avranno un ruolo specifico e determinante. Quanto alle politiche di promozione, il vicepresidente della Giunta veneta ha sottolineato che il Prosecco sarà una delle punte di diamante dell’enologia regionale sulle quali si appunteranno le iniziative di valorizzazione del Veneto, che coinvolgeranno vino, turismo e cultura.