2 maggio 2024
Aggiornato 00:30

Crisi Alitalia: Loizzo scrive a ministro Fitto

L’assessore ai Trasporti e vie di Comunicazione, Mario Loizzo, ha inviato oggi una lettera al Ministro per i Rapporti per le Regioni, on. Raffaele Fitto, sul tema della crisi di Alitalia

Caro Ministro,
le pesanti ricadute che la crisi dell’Alitalia riverbererà sul sistema aeroportuale pugliese, costituiscono un argomento molto serio che è bene non ridurre a pura polemica di parte. Per questo, pur senza rinunciare ai nostri rispettivi punti di vista sulle cause e sulle responsabilità che sono alla base di questa difficile situazione, vale la pena ribadire che ogni sforzo deve essere fatto, e ad ogni livello, per scongiurare danni assai gravi alla nostra aeroportualità e quindi alla nostra economia, che si verificheranno in termini di aumenti tariffari, di riduzione dei voli, di livelli occupazionali e di annullamento dei crediti ad Aeroporti di Puglia (a seguito della creazione della Bad Company) e di possibili limitazioni alla autonomia operativa degli scali pugliesi.

Non ci chieda perciò, di brindare per questa ipotesi di accordo (peraltro ancora tutto da definire e non solo sul piano sindacale): accanto al trionfalismo di marca governativa, coesistono infatti autorevoli posizioni con le quali, fior di economisti, di osservatori e di specialisti della materia, italiani ed europei, hanno messo in dubbio l’efficacia dell’accordo, disegnando scenari pessimistici per non dire disastrosi. Ma, poiché amiamo guardare al bicchiere mezzo pieno, pur constatando che le dinamiche della crisi hanno generato un piano con una logica che è sostanzialmente quella del «bevi o affoghi», noi, qui e ora, con quel piano dobbiamo misurarci proponendo ogni possibile miglioramento. Pertanto, caro Ministro, lavoriamo con impegno almeno per la «riduzione del danno», senza indugiare nella ricerca di responsabilità che, come per l’immondizia di Napoli, non sono addebitabili unilateralmente; e lavoriamo affinché senza piagnistei e senza inutili campanilismi, il sistema aeroportuale pugliese, così ricco e articolato territorialmente, possa uscire «indenne», come Lei stesso ha dichiarato, da questa bufera.

Poi, ognuno è libero di raccontarla come vuole: io ad esempio, preferisco far parlare i fatti. E i fatti dicono esattamente quello che in un articolato comunicato stampa, Aeroporti di Puglia ha ricordato agli immemori e ai distratti: negli ultimi tre anni, pur in presenza di fattori economici interni ed internazionali non favorevoli, la nostra aeroportualità ha visto incrementare il numero dei collegamenti e il traffico dei passeggeri, proseguendo nel suo innegabile percorso di modernizzazione e di efficientamento tecnologico ed infrastrutturale. Ma su due temi importanti quali sono la privatizzazione di AdP e la sua Mission aziendale, ritengo di dovermi soffermare, per evitare che il fanatismo di taluni oppositori ad ogni costo, tenti di ridurli a sterile polemica quotidiana. L’idea della privatizzazione della Seap, oggi Aeroporti di Puglia, veniva proposta in un contesto in cui la politica delle liberalizzazioni nei servizi, rappresentava una delle condizioni più urgenti per modernizzare e rendere più competitivo anche il settore dei trasporti. Non vi è nessuna pregiudiziale da parte nostra affinché questo processo venga riconsiderato e ripreso; ma ci sfuggono le ragioni perchè dal 2002 al 2005, questo percorso non fu realizzato compiutamente dal precedente governo regionale.

Oggi, in uno scenario reso più complicato dalla crisi dell’Alitalia, dall’aumento dei costi del carburante e dalle difficoltà dei vettori, il rischio è quello di svendere un patrimonio, non di valorizzarlo, soprattutto perché oggi AdP ha i bilanci sani, un management di tutto rispetto e un ruolo propositivo riconosciuto a livello nazionale. Perché allora insistere ancora oggi, nelle attuali condizioni di mercato, per la privatizzazione di A. di P.? Forse per spianare la strada a non meglio individuati capitani di industria del nord travestiti da filantropi? Per quanto invece riguarda l’accusa secondo cui la Regione ha trascurato la Società, privandola di un progetto e di una Mission, vale la pena ricordare, a parte i successi innegabili testimoniati dai dati societari, che questo governo regionale, ha preso atto e ha sostenuto con convinzione il Master Plan che AdP ha presentato circa due anni fa. Ma ha fatto molto di più: proseguendo sulla strada precedentemente intrapresa dal Suo governo, ha investito notevoli risorse per il potenziamento infrastrutturale degli aeroporti; si è impegnato (accanto all’innegabile contributo della deputazione pugliese al Parlamento europeo), per ottenere l’autorizzazione ad attivare i bandi, investendo consistenti risorse finanziarie che hanno costruito quel network regionale che molti ci invidiano e che, lungi dall’aver rappresentato un regalo a chicchessia, ha permesso una relativa autonomia nella programmazione dei collegamenti aerei nazionali ed internazionali, che ha permesso ai pugliesi di volare verso numerose ed importanti capitali europee ed extraeuropee.

Va poi ricordato il progetto del passante ferroviario di prossima cantierizzazione che collegherà l’Aeroporto di Bari alla rete ferroviaria nazionale, tirato fuori dalle secche dell’abbandono e del disinteresse degli ultimi anni; per non parlare dei prossimi Fondi Comunitari che prevedono ulteriori investimenti in infrastrutture e in tecnologia. Se non è un sostegno alla Mission questo, di cos’altro si tratta? Caro Ministro, come vede, possiamo differenziarci sulla lettura da dare alle azioni di governo di questi anni: ma qui e ora occorre assumere impegni precisi. Lei ha apertamente dichiarato che a seguito del piano di ristrutturazione non ci saranno conseguenze per la nostra aeroportualità. Vogliamo credere a quello che ha detto: e cioè che non ci saranno tagli ai collegamenti aeroportuali, che non ci saranno aumenti tariffari, che non ci saranno condizionamenti alla libera iniziativa della Società nel programmare ed implementare i voli. Perciò diamo vita ad una azione sinergica volta a difendere questa ed altre prerogative della nostra terra, a partire dalla riconferma delle risorse già assegnate alla Puglia per la realizzazione di importanti progetti infrastrutturali specie nel settore ferroviario. Noi siamo pronti: e siamo fortemente convinti che se facciamo tutto questo, ne trarrà vantaggio non solo la nostra Puglia ma anche la credibilità della sua classe politica e di governo. Con molti cordiali saluti.

Mario Loizzo