Prezzi: le richieste di Adiconsum a Scajola, Unione Petrolifera e Antitrust
Al ministro Scajola: ripristinare il monitoraggio sui prezzi alla pompa. All’Antitrust: indagare su eventuali comportamenti di trust delle compagnie petrolifere. All’Unione Petrolifera: rendersi disponibile a definire criteri di trasparenza sull’adeguamento dei prezzi alla pompa
Molti dei prodotti più sensibili del paniere della famiglia stanno marciando con aumenti a due cifre, oltre il 15-20%: pane, pasta, frutta, carburanti, energia, scuola, mutui, trasporti e da settembre-ottobre anche la telefonia mobile avrà aumenti di circa il 20%.
Mercato e liberalizzazioni funzionano egregiamente quando c’è da adeguare i prezzi al rialzo. Basta un aumento delle materie prime per scatenare aumenti a valle, come è avvenuto in questi ultimi mesi.
Ma se le materie prime si ribassano il mercato va in tilt: le riduzioni vengono assorbite a vantaggio dei ricavi e dei profitti.
In assenza di provvedimenti da parte del Governo il calo dei consumi e la recessione rischiano di aggravarsi nei prossimi mesi.
Per questo è indispensabile che il Governo assuma la priorità di contrastare con ogni provvedimento il caro-vita.
Emblematico al riguardo è il caso della benzina - A maggio il petrolio era sugli stessi livelli di oggi con un costo al distributore di 4 cent in meno. Non c’è bisogno di grandi studi per capire che siamo di fronte ad una non concorrenza a danno dei consumatori.
Adiconsum ripropone l’esigenza già richiesta al Ministro dello Sviluppo Economico e all’Unione petrolifera di definire criteri di trasparenza concordati tra quest’ultima e i consumatori sull’adeguamento dei prezzi alla pompa, sia quando il petrolio sale sia quando scende, sotto il controllo dell’Autorità dell’energia.
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