29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
«La realtà non è quella disegnata da Berlusconi»

Alitalia, Bersani: «Con Berlusconi su orlo del fallimento»

«Ora ricadute più pesanti per lavoratori e risparmiatori»

«La realtà non è quella disegnata da Berlusconi. Il premier ha governato cinque degli ultimi sette anni portando il valore delle azioni di Alitalia da dieci a un euro fino all’orlo del fallimento. Ora le parole rassicuranti non servono a nulla». Così il ministro ombra dell’economia Pier Luigi Bersani replica alla dichiarazione di Silvio Berlusconi.

«Viene fuori l’idea – continua Bersani - di una compagnia più piccola e più domestica che ovviamente non potrà vivere da sola. Si torna inevitabilmente ad Air France a condizioni più libere e agevoli per loro e con ricadute più pesanti per i nostri lavoratori, i nostri consumatori, i nostri risparmiatori. E Sia chiaro che noi non siamo per il tanto peggio tanto meglio.»

«Vedo ad esempio che i piccoli azionisti di Alitalia verrebbero indirizzati al fondo per le ‘vittime di frodi finanziarie’. Frodi fatte da chi? In realtà – sottolinea Bersani - nessuna norma e nessun escamotage possono nascondere il punto di fondo: col meccanismo della bad company azionisti, creditori, fornitori ieri avevano garanzie che oggi non hanno più. Se qualcuno pagherà sarà pantalone.»

«Sia chiaro – sottolinea Bersani - che noi non siamo per il tanto peggio tanto meglio. E’ l’arroganza del governo che ha impedito di discutere. Nemmeno in Parlamento si è riusciti ad ottenere un minimo di confronto. Una volta affossata per ragioni politiche una soluzione rispettosa delle regole e nettamente migliore dal punto di vista industriale e sociale, e che si sarebbe caricata di tutti gli oneri, sarebbe stato segno negativo un commissariamento dell’intera compagnia attraverso una lieve modifica della legge Marzano così da riprendere il filo di una privatizzazione alle migliori condizioni e rispettosa di tutti gli interessi.»

«Adesso è tutto più difficile, si rischia di mettere la disponibilità di imprenditori italiani in un percorso confuso, come detto da Veltroni, cercando via via di mettere una pezza ad ogni buco. Per non esporsi alla obiezione di fare un decreto su misura si fa una legge delega per modificare l’intera normativa sulle crisi industriali e, di fatto, sulle procedure fallimentari. Come dire che per cambiare la serratura si rifà il palazzo. Anche di questo – conclude l’esponente del Pd - si dovrà discutere perché ormai questa vicenda va oltre Alitalia e coinvolge un intero sistema di regole.»