23 agosto 2025
Aggiornato 08:00
Conti dormienti

Banche: ABI, conti dormienti ultimi giorni per il ‘risveglio’

Parte il conto alla rovescia per rispondere all’appello del 16 agosto, giorno in cui scade il termine per riattivare quei conti andati ‘in letargo’ e non movimentati da almeno dieci anni

Mancano pochi giorni alla scadenza del 16 agosto, termine entro cui i titolari di conti e rapporti dormienti possono reclamare la titolarità del proprio conto direttamente presso la banca. Per dare la ‘sveglia’ al conto basterà ‘farsi vivi’ avvertendo la propria banca, richiedere un estratto conto o un carnet di assegni. Non sveglia il conto l’accredito dello stipendio o della pensione.
Per illustrare le varie possibilità per il ‘risveglio’ e le scadenze da osservare, le banche hanno già inviato ai clienti, entro lo scorso 17 febbraio, la comunicazione con l’invito a ‘risvegliare’ i conti e i rapporti ‘addormentati’ prima del trasferimento delle somme al Fondo istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

Dalla metà di febbraio, infatti, i titolari di conti e rapporti dormienti hanno avuto 180 giorni di tempo per riattivare il conto, termine che scade il prossimo 16 agosto.
Per i clienti che hanno ricevuto la raccomandata inviata dalla banca nell’ultimo giorno utile, e cioè il 17 febbraio scorso, ci sarà tempo fino a lunedì 18 per ‘scongelare’ il proprio conto.
Nessun problema per chi dimentica la scadenza di agosto: gli istituti, infatti, avranno ancora quattro mesi di tempo – e cioè entro il 16 dicembre - per devolvere le somme al Fondo e i clienti, fino al momento della devoluzione al Fondo, potranno ancora rivolgersi direttamente alla propria banca.
Un ulteriore strumento di informazione alla clientela nasce a seguito di una decisione autonoma delle banche che, almeno un mese prima del versamento al Fondo, pubblicheranno l’elenco di tutti i rapporti dormienti online e nelle proprie filiali. Per quei clienti che si ‘sveglieranno’ in ritardo nessun pericolo di perdere i diritti sul proprio conto. Potranno, infatti, reclamarne la titolarità anche dopo che la somma sarà versata al Fondo ministeriale e per farlo avranno 10 anni di tempo.

Ecco come svegliare il conto che ‘dorme’ - Non è necessario movimentare il conto effettuando un prelievo o un versamento, ma è sufficiente:
comunicare alla propria banca di voler mantenere attivo il rapporto
richiedere un carnet di assegni, un estratto conto o copia della documentazione bancaria
comunicare la variazione dell’indirizzo di residenza, ecc.
Non interrompono la ‘dormienza’ tutte le operazioni in automatico o quelle disposte dalla banca, ad esempio, operazioni quali l’addebito Rid e altre forme di pagamento automatico. Stesso discorso vale per eventuali bonifici effettuati da terzi come nel caso dell’accredito dello stipendio o della pensione.

Quali scadenze ricordare - Prima tappa è stato l’invio (effettuato entro il 17 febbraio 2008, come stabilisce il Regolamento) della lettera raccomandata con ricevuta di ritorno con cui le banche hanno invitato i clienti, titolari di rapporti nominativi divenuti dormienti già al 17 agosto 2007, a ‘svegliare’ nei successivi 180 giorni dal ricevimento della comunicazione il conto e quindi entro il termine del 16 agosto. Cambia la modalità d’allerta per i rapporti al portatore: infatti, per questa tipologia di rapporti, dal 17 febbraio 2008 le banche hanno provveduto ad esporre l’elenco sul proprio sito online e nelle filiali. Per chi, invece, non abbia ricevuto la raccomandata comunque inviata dalla banca è previsto, nel rispetto dei tempi di giacenza, un mese in più per ‘risvegliare’ il conto. Il termine si sposta alla metà di settembre, se l’invio è stato effettuato alla metà di febbraio. Per i rapporti diventati dormienti dopo il 17 agosto 2007, a seguito della comunicazione ai titolari effettuata dalla banca, l’elenco dei rapporti divenuti dormienti nel corso dell’anno solare precedente e non risvegliati sarà comunicato dagli istituti entro il 31 marzo (a partire dal 2009) con la pubblicazione su un quotidiano a diffusione nazionale e sul sito web del Ministero dell’economia e le banche avranno ancora due mesi di tempo, entro il 31 maggio (a partire dal 2009), per versare le somme al Fondo. Chi scopre solo in occasione della pubblicazione di tale avviso di avere dei soldi dimenticati fa ancora in tempo a richiederli direttamente alla banca.