23 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Il prossimo 16 agosto suonerà la sveglia per i titolari di conti dormienti

Conti dormienti: l'ABI suona la sveglia

Zadra: «Banche attive da febbraio sul fronte delle comunicazioni one-to-one alla clientela. A breve nuove iniziative»

Entra nel vivo l’operazione conti dormienti: una scadenza fondamentale per ‘risvegliare’ i conti ‘addormentati’ arriva il 16 agosto. E’ questo, infatti, il termine entro il quale il cliente può reclamare la titolarità del conto presso la propria banca. I clienti, dalla ricezione della comunicazione effettuata dalla banca entro il 17 febbraio, hanno 180 giorni di tempo per ‘risvegliare’ il conto. Se ci si dimentica della scadenza di agosto nessun problema: gli istituti avranno ancora quattro mesi di tempo – e cioè entro il 16 dicembre - per devolvere le somme al Fondo e i clienti, fino al momento della devoluzione al Fondo, potranno ancora rivolgersi alla propria banca.

Per informare su cosa fare e sulle prossime scadenze utili si è svolta oggi a Roma conferenza stampa dell’ABI che, con la partecipazione di Alessandro Rivera, Dirigente del Ministero dell’Economia, ha illustrato come e quando rendere di nuovo attivo un conto o un rapporto ‘addormentato’. ‘Le banche hanno osservato quanto disposto dal Regolamento del Ministero, sollecitando nei tempi previsti e con comunicazioni ad hoc i clienti titolari di conti e rapporti non movimentati da almeno 10 anni’ ha sottolineato il Direttore generale dell’ABI, Giuseppe Zadra, intervenuto oggi alla conferenza stampa. ‘Quello dello scorso febbraio e il prossimo termine del 16 agosto sono solo alcuni ‘avvisi’ per i titolari di conti e rapporti dormienti, ce ne saranno altri.

Le banche con una decisione autonoma, tesa a favorire la trasparenza verso la clientela, almeno un mese prima del versamento al Fondo, pubblicheranno l’elenco di tutti i rapporti dormienti online e nelle filiali. Il cliente che si ‘sveglia’ in ritardo non perderà il diritto sul proprio conto, potrà reclamarlo anche dopo che la somma è confluita nel Fondo.

Opzioni per il «risveglio»…cosa devono fare i clienti
Non è indispensabile movimentare (con un prelievo o un versamento) il conto, perché è sufficiente:
- comunicare alla propria banca di voler mantenere attivo il rapporto
- richiedere un carnet di assegni, un estratto conto o copia della documentazione bancaria
- comunicare la variazione dell’indirizzo di residenza, ecc.
E’ importante ricordare che non interrompono la ‘dormienza tutte le operazioni in automatico o quelle disposte dalla banca. Non risvegliano, ad esempio, il conto operazioni quali l’addebito Rid e altre forme di pagamento automatico. Stesso discorso vale per eventuali bonifici effettuati da terzi come nel caso di accredito dello stipendio o della pensione.

…e cosa le banche
Prima tappa è stato l’invio (effettuato entro il 17 febbraio 2008, come stabilisce il Regolamento) della lettera raccomandata con ricevuta di ritorno con cui le banche hanno invitato i clienti, titolari di rapporti nominativi divenuti dormienti già al 17 agosto 2007, a ‘svegliare’ nei successivi 180 giorni dal ricevimento della comunicazione il conto e quindi entro il termine del 16 agosto.

Cambia la modalità d’allerta per i rapporti al portatore: infatti, per questa tipologia di rapporti, dal 17 febbraio 2008 le banche hanno provveduto ad esporre l’elenco sul proprio sito online e nelle filiali. Per chi, invece, non abbia ricevuto la raccomandata comunque inviata dalla banca è previsto, nel rispetto dei tempi di giacenza, un mese in più per ‘risvegliare’ il conto. Il termine, per chi ha ricevuto la comunicazione a metà febbraio, si sposta alla metà di settembre, se l’invio è stato effettuato alla metà di febbraio.

Per i rapporti diventati dormienti dopo il 17 agosto 2007, a seguito della comunicazione ai titolari effettuata dalla banca, l’elenco dei rapporti divenuti dormienti nel corso dell’anno solare precedente e non risvegliati sarà comunicato dagli istituti entro il 31 marzo (a partire dal 2009) con la pubblicazione su un quotidiano a diffusione nazionale e sul sito web del Ministero dell’Economia e le banche avranno ancora due mesi di tempo, entro il 31 maggio (a partire dal 2009), per versare le somme al Fondo. Chi scopre solo in occasione della pubblicazione di tale avviso di avere dei soldi dimenticati fa ancora in tempo a richiederli direttamente alla banca.