29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Lo scandalo Vatileaks

«Titanic» farà ricorso contro lo stop alla copertina offensiva

I giornalisti tedeschi sostengono la rivista: è la libertà di satira. Intanto il magazine ha «oscurato» la contestata prima pagina nell'edizione online, con la scritta «Verboten». Copercom: Immagini insultanti anche in Italia

ROMA - Il magazine satirico tedesco «Titanic» non ha intenzione di piegarsi al divieto di pubblicare la contestata copertina che ritrae papa Benedetto XVI con la tonaca sporca di urina, in allusione alle «fughe» di notizie in Vaticano.
Prima del fine settimana - scrive Focus, che cita il caporedattore Leo fischer intervistato da Dpa - l'avvocato del giornale farà ricorso contro la disposizione del tribunale di Amburgo, che ha imposto di bloccare la diffusione dell'ultimo numero di Titanic, pena una multa fino a 250mila euro, come chiesto dal Vaticano.

L'Associazione dei giornalisti tedeschi (Djv) si è schierata al fianco della rivista. La disposizione contro la copertina del papa è «esagerata», ha criticato il presidente del Djv, Michael Konken: «Anche il papa deve accettare la satira», ha dichiarato Konken, aggiungendo che sul «cattivo gusto» dell'immagine scelta dal giornale si può anche discutere.
In trasparente riferimento alla fuga di documenti vaticani soprannominati Vatileaks, la copertina mostra un papa la cui veste bianca è macchiata di giallo con la scritta 'Die undichte Stelle ist gefunden' (Trovata la fuga). Intanto il magazine ha «oscurato» la contestata prima pagina nell'edizione online, con la scritta «Verboten», e l'ha sostituito temporaneamente con l'immagine di un Joseph Ratzinger che tiene in mano due bottiglie di Fanta.

Copercom: Immagini insultanti anche in Italia - «Dispiace dirlo ai colleghi (colleghi?) di 'Titanic', ma questa volta non possono appellarsi al più classico: 'E' la satira bellezza!'. La copertina e la controcopertina della fortunata rivista tedesca, di satirico non hanno proprio nulla. Anzi». Così Domenico delle Foglie, presidente di Copercom (Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione), commenta la decisione del tribunale di Amburgo di bloccare la diffusione della rivista tedesca dopo l'intervento del Vaticano per la copertina diffamatoria del Papa.
«E' giusto - commenta in una nota - che il Vaticano abbia chiesto al tribunale di Amburgo, ottenendolo a norma di legge, lo stop alla diffusione di una rivista riconosciuta 'ingiuriosa' per l'uomo Ratzinger, prim'ancora che per il Papa Benedetto XVI. Il limite del buon senso, prim'ancora di quello della decenza istituzionale è stato ben superato. E siamo curiosi di sapere chi, in questo caso di impazzimento giornalistico, avrà il coraggio di evocare lo spettro della censura».
«Immaginiamo che alcuni siti italiani (uno di gossip su tutti) se la riderà e rilancerà anche le foto (oggettivamente insultanti per chiunque). Mi permetterò di citare, a questo proposito, una scena straziante a cui ho assistito in una strada di Roma: un signore anziano procedeva a piedi, cercando di raggiungere frettolosamente la propria abitazione. Quell'uomo, dal volto smarrito e sgomento, aveva tutto il pantalone bagnato della propria urina. Non sono riuscito a sorridere, anzi sono stato assalito da una profonda tristezza per quel pover'uomo, certamente vittima della propria momentanea debolezza e forse di una grave disfunzione. Vi assicuro che non c'era nulla di cui sorridere, anzi».