5 maggio 2024
Aggiornato 14:00
La crisi del debito USA

Obama alla stretta finale, «36 ore per accordo»

Il Presidente americano: «Ho ancora speranza per un grande compromesso». I due schieramenti dovrebbero trattare nel week end

NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è detto fiducioso di riuscire a trovare un accordo per ridurre il disavanzo federale se vengono avanzate proposte serie «entro le prossime 24-36 ore». Un'intesa del genere è fondamentale per scongiurare l'ombra del default tecnico, che diverrà realtà il prossimo 2 agosto se Congresso e Casa Bianca non approvano legislazione per innalzare il tetto del debito, fissato per legge a 14.294 miliardi di dollari.

«Ho ancora speranza che un grande compromesso possa essere raggiunto«, ha detto Obama in una conferenza stampa alla Casa Bianca. «Tutti vogliono evitare il default», ha detto il presidente: il tempo a disposizione «è quasi scaduto». Se i repubblicani mi presentano «un piano serio per la riduzione del deficit e del debito sono pronto a muovermi», ha detto il presidente, «anche se saranno necessarie decisioni difficili».

Il presidente ha quindi criticato le proposte presentate finora dai conservatori, definendole «non serie». «Nessuno vuole imporre altri sacrifici a carico del ceto medio, dei lavoratori», e il default dell'America sarebbe come «un aumento delle tasse per tutti», ha spiegato Obama.
Il negoziato, secondo Obama, deve superare un ostacolo su tutti, quello della pregiudiziale ideologica di una parte dei repubblicani: qualsiasi taglio alla spesa deve essere bilanciato da un aumento delle entrate. Il principio secondo Obama è semplice: non si tagliano servizi alla classe media mantenendo gli incentivi alle multinazionali farmaceutiche e petrolifere, non si tolgono i sussidi ai disoccupati che cercano lavoro mantenendo gli sgravi fiscali per i milionari. «L'ottanta per cento degli americani è a favore di un approccio bilanciato».
Se il 'grande' compromesso non potrà essere raggiunto resta sul tavolo il 'piccolo' compromesso: l'innalzamento del tetto sul debito per evitare il default.

I due schieramenti dovrebbero continuare a trattare durante il weekend mentre il presidente repubblicano della Camera dei Rappresentanti, John Boehner, oggi ha reso noto che la prossima settimana la Camera voterà per alzare il tetto del debito e allo stesso tempo introdurre l'obbligo del pareggio di bilancio. Una legge però che non ha nessuna chance di essere approvata dal Senato, a maggioranza democratica. Nel frattempo le agenzie di rating internazionali minacciano di tagliare il rating impeccabile (Aaa) degli Stati Uniti. Gli Usa potrebbero così perdere lo status di paese con il massimo rating possibile, che dividono con solo altre 16 nazioni e mantengono dal 1917. Ieri Moody's ha messo sotto revisione il rating, indicando la possibilità che venga tagliato. La causa è secondo la nota diffusa da Moody's la «crescente possibilità che il limite del debito non venga alzato per tempo, portando a un default sulle obbligazioni debitorie del Tesoro Usa». Non è questo tuttavia il primo avvertimento a Washington: lo scorso aprile era stata Standard & Poor's a mettere sotto outlook negativo il rating americano. Moody's sembra dar ragione a Obama che insiste sulla necessità di un 'grande compromesso'. Secondol'agenzia di rating, il raggiungimento di un accordo sull'innalzamento del tetto del debito potrebbe non essere sufficiente ad eliminare i rischi di un taglio del rating. Moody's osserva che, anche dopo un'intesa in tal senso, «l'outlook sarebbe molto probabilmente cambiato a negativo a meno che non ci sia una sostanziale e credibile intesa che comprenda una riduzione a lungo termine del deficit».