18 settembre 2025
Aggiornato 09:00
Conti pubblici

FMI: deficit Italia 2009 salirà al 4,8% del PIL, in 2010 5,2%

Valori più alti di stime inizio febbraio, ma inferiori a G20 e G7

ROMA - Quest'anno il deficit di bilancio dell'Italia balzerà al 4,8 per cento del Pil, oltre due punti in più rispetto al livello dello scorso anno, e nel 2010 continuerà ad ampliarsi fino a raggiungere il 5,2 per cento del Pil. Sono le previsioni del Fondo monetario internazionale, secondo un documento che l'istituzione di Washington aveva preparato per il vertice del G20 dei ministri finanziari della scorsa settimana e i cui contenuti sono stati pubblicati oggi.

Dati che riflettono una revisione peggiorativa rispetto a quelli indicati lo scorso 6 febbraio, nel documento diffuso al termine della missione annuale di ispezione dei tecnici dell'Fmi con le autorità della penisola. Allora il deficit 2009 veniva previsto al 3,9 per cento del Pil. Le previsioni per l'Italia risultano però inferiori ai valori medi previsti per tutto il G20, organismo che raggruppa economie avanzate ed emergenti. Per l'insieme di questi 20 stati l'Fmi prevede un deficit di bilancio al 5,9 per cento del Pil nel 2009 e al 6,3 per cento nel 2010. L'incremento generalizzato dei deficit riflette sia l'aggravamento della crisi economica, che erode le entrate fiscali, sia le contromisure adottate dai vari paesi per stabilizzare la finanza e sostenere l'attività reale e gli aggregati di domanda.

«Le finanze pubbliche resteranno sottoposte a significative pressioni sul breve e medio termine«, rileva l'istituzione di Washington, che peraltro per le sole economie avanzate le prevede valori medi di deficit ancor più elevati, all'8 per cento del Pil nel 2009. Un picco a cui dovrebbe seguire «un graduale declino dei deficit a riflesso della ripresa della crescita economica e della rimozione delle misure di stimolo fiscale discrezionali». Guardando ai maggiori partner dell'Italia dell'area euro, i deficit sono previsti leggermente più bassi per la Germania, ma solo nel 2009, al 4 per cento del Pil, cui seguirebbe un 5,2 per cento nel 2010, e più elevati per la Francia, al 6 per cento nel 2009 e al 6,2 per cento nel 2010. Tra i paesi avanzati sono Usa, Giappone e soprattutto la Gran Bretagna quelli che registreranno i disavanzi più gravi. Per il Regno Unito l'Fmi stima un deficit di bilancio al 9,5 per cento nel 2009 e all'11 per cento nel 2010.

Negli Stati Uniti salirà al 7,7 per cento quest'anno e all'8,9 per cento ne 2010. In Giappone raggiungerà l'8,1 per cento del Pil nel 2009 e l'8,3 per cento nel 2010. In generale l'Fmi prevede un aggravamento dei deficit meno accentuato sul breve termine per le economie emergenti, «ma anche per loro aumenterà sul medio termine». Valori particolarmente alti sono previsti per l'India, con un deficit 2009 al 10 per cento del Pil e all'8,6 per cento nel 2010. Pesante anche il disavanzo dell'Arabia Saudita, 8,3 per cento nel 2009 e 6,5 per cento nel 2010.

Per la Cina l'Fmi prevede un deficit di bilancio al 3,6 per cento del Pil sia quest'anno che il prossimo. Nello stesso documento l'Fmi ha consistentemente rivisto in peggio le generali previsioni per l'economia mondiale, a riflesso dell'aggravamento della crisi. Ora indica una contrazione del Pil di tutto il mondo tra lo 0,5 e l'1 per cento nel 2009, laddove nelle precedenti previsioni, che per l'economia globale risalgono a fine gennaio, stimava invece un incremento dello 0,5 per cento.