2 maggio 2024
Aggiornato 01:00
Domenica 22 ottobre, alle 11

‘Lezioni di storia – La Storia nell’Arte’: nuovo appuntamento al Giovanni da Udine

Luciano Canfora, professore emerito dell’università di Bari, sarà il primo ospite del secondo ciclo di appuntamenti che vede protagonisti sei tra i migliori storici italiani, in grado di presentare al meglio, sia sotto il profilo scientifico che sotto quello della capacità espressiva e della divulgazione, argomenti di grande fascino e suggestione

UDINE - Troppo spesso, presi esclusivamente dal valore estetico delle opere d’arte, trascuriamo il fatto che queste sono state create per raccontare un evento, un clima, un’atmosfera. In questo senso risultano essere, evidentemente, una fonte storica fondamentale. Con il titolo ‘La Storia nell’Arte’ gli Editori Laterza e il Teatro Nuovo Giovanni da Udine propongono alla città (primo appuntamento domenica 22 ottobre, alle 11), per il secondo anno consecutivo, un ciclo delle Lezioni di storia che vede protagonisti sei tra i migliori storici italiani, in grado di presentare al meglio, sia sotto il profilo scientifico che sotto quello della capacità espressiva e della divulgazione, argomenti di grande fascino e suggestione. I protagonisti saranno: Luciano Canfora, Maria Giuseppina Muzzarelli, Franco Cardini, Maurizio Viroli, Alberto Mario Banti, Emilio Gentile.

Aristofane, fra teatro e politica – a partire dall’Acropoli di Atene
Aristofane è considerato giustamente un maestro della commedia ateniese del V secolo. Ma in lui vi fu molto più che un semplice artigiano del divertimento. Questa lezione magistrale prende le mosse dall’Acropoli di Atene, nel pieno della guerra del Peloponneso. Sparta sembra avere la meglio, e la tensione è altissima: il partito aristocratico vuole arrendersi e adottare la costituzione dei vincitori. I democratici vogliono invece resistere all’invasore fino alla fine e conservare la costituzione di Pericle. In questo tumultuoso quadro politico, un ruolo fondamentale lo giocano proprio i drammaturghi. Sono loro a intrattenere un rapporto strettissimo con i gruppi di pressione decisi ad abbattere il regime democratico. La commedia si fa così interprete della ‘maggioranza silenziosa’, quella che non va all’assemblea popolare, e la sobilla contro i suoi capi presentandoli come mostruosi demagoghi. Aristofane, il commediografo, è un vero agitatore politico.