19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Uno strumento pensato per il progettista e il committente

‘Casa Zero Barriere’: la app made in Friuli per realizzare una casa accessibile e sicura

L’applicazione verrà presentata giovedì 23 novembre alle 16 presso il Best Western Hotel 'Là di Moret'

UDINE – La costruzione di una casa è un processo complesso, fatto di scelte architettoniche ma anche, e soprattutto, di scelte funzionali, per realizzare un ambiente capace di garantire comfort, sicurezza e comodità. Il progetto di ricerca ‘Casa Zero Barriere’ – realizzato da Biohaus, azienda friulana leader nel settore delle ville in bioedilizia – e poi diventato una app, affonda le sue radici proprio in queste semplici, quanto importanti, considerazioni: una casa deve garantire comfort, sicurezza e comodità, per questo è importante individuare i requisiti di accessibilità, al fine di consentire la fruibilità dell’ambiente domestico a chiunque lo abiti (inclusi bambini o persone con disabilità), anche nel corso del tempo, ovvero quando le esigenze motorie cambiano (con l’andare dell’età).  

Per progettista e committente
L’idea, nata da Patricia Araya, co-fondatrice di Biohaus – da sempre fortemente orientata alla ricerca per migliorare la sicurezza e l’ergonomia in ambito residenziale - ha subito incontrato consenso tanto che ha ottenuto il via libera al finanziamento da parte dell'azienda. L’obiettivo dichiarato era quello di creare uno strumento per dare indicazioni sui requisiti di accessibilità, sia al progettista che al committente finale, andando oltre le norme stabilite per questa delicata materia e focalizzandosi sugli aspetti più pratici a cui prestare attenzione in fase di progettazione e di esecuzione. Uno strumento, dunque, che permettesse di progettare e testare abitazioni che fossero a tutti gli effetti accessibili e sicure indistintamente per tutte le persone.

Il tavolo tecnico
Fondamentale nella realizzazione di ‘Casa Zero Barriere’ è stato il tavolo tecnico a cui hanno preso parte professionisti specializzati sulla materia, come gli architetti udinesi Marco Baldanello e Debora Zampa e autorevoli istituzioni, quali l’Università di Udine, con il dipartimento di ingegneria civile e architettura, e la consulta regionale dei disabili e delle loro famiglie che, con il proprio centro di riferimento sulle barriere architettoniche, ha dato un prezioso apporto al progetto. 

L’applicazione per dispositivi mobili
Il tavolo di lavoro guidato dall’ad di Biohaus, Sandro Gennaro, ha portato alla realizzazione di un’applicazione per dispositivi mobili che attraverso un percorso a quiz che parte dall’esterno dell’abitazione fino all’analisi di ogni singolo ambiente, permette di ‘testare’ le caratteristiche di un progetto o di una casa esistente per valutarne il livello di accessibilità. L’app messa a punto da ìdeo Creative Network, giovane realtà friulana che raccoglie al suo interno programmatori, grafici e designers, è stata progettata sia per dispositivi Android che Ios ed è stata realizzata anche in versione per non vedenti.

Le soluzioni ai problemi
Ma oltre all’analisi e all’individuazione delle eventuali criticità, lo strumento offre la possibilità di individuare le soluzioni per risolverle, suggerendo prodotti e soluzioni esistenti sul mercato e offerti da aziende specializzate nel settore. «Questo progetto rappresenta un vero traguardo verso il miglioramento della vita delle persone - ha dichiarato Sandro Gennaro -, ma allo stesso tempo rappresenta un punto di partenza verso nuove mete che ci permettano di offrire sempre migliori condizioni di vita e migliori servizi alle persone che scelgono di affidarsi a noi e dopo questo primo passo ci auguriamo che altre aziende aderiscano presto al nostro progetto e ne diventino partecipi, in modo tale da implementarne le potenzialità».