2 maggio 2024
Aggiornato 17:00
La svolta

Colautti verso Autonomia Responsabile per puntare alla corsa su Udine

A dare la stura a questa ipotesi è stato un recente incontro del consigliere regionale ormai ex alfaniano con Renzo Tondo. Ma non solo. Sibilline anche le parole di Barillari

FVG - Ancora fibrillazioni dentro Autonomia Responsabile, uscita indenne dopo che il suo capogruppo Valter Santarossa è diventato il referente nazionale di Energie per l’Italia, dell’ex candidato sindaco di Milano, Stefano Parisi. Il movimento di Renzo Tondo è riuscito a ricompattarsi, scongiurando l’uscita dal gruppo consigliare regionale di Giovanni Barillari e di Giorgio Ret. Ad aprire un nuovo caso, che potrebbe spalancare scenari imprevedibili nel centrodestra del Fvg, è il consigliere regionale Alessandro Colautti, ex Ncd poi traghettato con il leader nazionale, Angelino Alfano, in Alternativa Popolare. Bene, adesso Colautti, sempre più distante dal suo segretario nazionale, potrebbe entrare proprio nel gruppo di Autonomia Responsabile. E potrebbe entrarci con un ruolo di primattore, cioè da capogruppo.

Colautti deve smarcarsi da Alfano per correre a Udine 
A dare la stura a questa ipotesi è stato un recente incontro dello stesso Colautti con un nutrito gruppo di fedelissimi. I quali, in estrema sintesi, gli hanno chiesto di smarcarsi in maniera netta, magari con una presa di posizione ufficiale, da Alfano. Ipotesi tutt’altro che remota perché Colautti, se davvero vuole giocarsi la partita per aspirare a diventare sindaco di Udine alla guida di un raggruppamento di centrodestra, ha assoluta necessità di rimuove il veto della Lega Nord. La 'scomunica' del Carroccio nei suoi confronti è motivata sia dal fatto che l’Ncd fa parte del governo Renzi, sia perché Colautti si è speso, a fianco dei Dem, a favore del referendum costituzionale. Sarebbe, appunto, proprio Tondo a togliergli queste castagne dal fuoco. Ecco come.

Determinante l'azione di Fitto al Sud
Il leader di Autonomia responsabile ha ufficializzato la sua candidatura alla guida della Regione, proponendosi come alternativa a Massimiliano Fedriga e a Riccardo Riccardi, veri candidati in pectore (per adesso…). Gli osservatori politici più acuti ritengono che Tondo stia giocando di sponda perché in realtà il suo obiettivo sarebbe un posto in Senato. Ma per farlo ha bisogno soprattutto dell’ok della Lega Nord. Tondo è alleato di Raffaele Fitto, che guida Direzione Italia e che dopo la decisione di Alfano di correre con i dem in Sicilia, si è decisamente riavvicinato alla Lega di Salvini. Il quale pare intenzionato ad affidare proprio a Fitto le sorti elettorali del Sud che diventerebbe il terminale di quella Lega dei popoli, o come si chiamerà, che dovrebbe soppiantare a breve la Lega Nord. A quel punto la scomunica del Carroccio nei confronti di Colautti cesserebbe, se questo fosse già traghettato armi e bagagli in Autonomia Responsabile che diventerebbe una costola della Lega e dei suoi alleati più vicini. E l’ex alfaniano davvero vedrebbe le sue azioni politiche in netto rialzo nella corsa per palazzo d’Aronco.

La frase sibillina di Barillari
Fantapolitica? Macchè!, anche perché due indizi fanno una prova. E vero cioè che Colautti si sta smarcando decisamente da Alfano ed è altrettanto certo che il vertice con Tondo c’è già stato. Al punto di avere creato nuovi mali di pancia dentro Autonomia responsabile. Sulla vicenda il commento di Barillari è lapidario. «Ne sapete più di me. In ogni caso dei rapporti con Colautti si sta occupando direttamente Tondo». A buon intenditor…