16 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Anci FVG

A rischio eventi e pubbliche manifestazioni nelle città e nei paesi

L'allarme dell'Associazione dei Comuni: "Mancano regole chiare per l’attuazione sui territori della circolare emanata dopo i fatti di Torino dal capo della polizia Franco Gabrielli"

FVG - «La circolare emanata dopo i fatti di Torino dal capo della polizia Franco Gabrielli in merito alla sicurezza delle pubbliche manifestazioni è un documento omnicomprensivo, che risulta di difficile attuazione nelle realtà dei nostri Comuni. Essa infatti, prende in considerazione in modo astratto tutti gli eventi enumerando le azioni da mettere in campo per la sicurezza, per la tutela antipanico e per l’anti-terrorismo, misure che all’atto pratico possono anche risultare in contrasto tra loro». Anci Fvg raccoglie quindi l’allarme degli assessori Angela Brandi e Alessandro Venanzi preoccupati per le ricadute sulle manifestazioni come Barcolana e Friuli Doc. Ma i dubbi riguardano tutte le prossime manifestazioni pubbliche in calendario, anche quelle dei Comuni più piccoli.

Per come è scritta la circolare, infatti, ogni assembramento di persone richiede norme di sicurezza, sopralluoghi, commissioni e iniziative speciali come conteggio delle persone e dell’affluenza, accessi separati per il pubblico, individuazione di diverse vie d’uscite e di fuga, check-point, metal detector, divisione in settori delle aree di affollamento, spazi di soccorso raggiungibili, personale debitamente formato per la gestione e l’informazione al cittadino 
Secondo Anci queste misure speciali e trattate genericamente nella circolare rendono consigliabile ai comuni di notificare alle prefetture ogni manifestazione in programma in modo che possano venir valutati i fattori di rischio in relazione alla tipologia di ogni evento e quindi indicate le misure conseguenti strettamente necessarie.

Il rischio? «Che comuni, comitati, pro loco non organizzino più gli eventi (sagre, concerti, fiere, ecc.) con un duplice effetto negativo: da un lato l’impoverimento della vita sociale e dell’attrattività dei territori e dall’altro l’assecondare la strategia del terrore che ha come obiettivo proprio la paura delle persone» spiega Pezzetta.