Bullismo e cyberbullismo, la percezione dei ragazzi e le azioni degli adulti
In una conferenza pubblica saranno illustrati i risultati di un recente studio del fenomeno del bullismo effettuato nelle scuole di Pordenone e Roveredo in Piano e saranno trattati aspetti legati a rischi e responsabilità che tutti gli educatori devono conoscere
PORDENONE – I fenomeni di bullismo e cyberbullismo negli ultimi anni hanno visto innalzarsi il livello di pericolosità e il rischio di conseguenze per le vittime. Questo il tema portante della conferenza che i Comuni di Pordenone e Roveredo in Piano - nell'ambito delle attività del Corpo intercomunale di Polizia locale – organizzano per martedì 2 maggio 2017 alle 18.30 nella sala consiliare della Provincia (largo San Giorgio, 12), intitolata 'Bullismo e cyberbullismo. La percezione dei ragazzi e le azioni degli adulti'.
Relatore dell’incontro, rivolto principalmente a genitori e insegnanti ma aperto a tutti, il prof. Daniele Fedeli, docente presso l'Università degli Studi di Udine, esperto e autore di numerosi saggi in materia.
In questa occasione saranno illustrati e discussi risultati di uno studio del fenomeno del bullismo effettuato nelle scuole di Pordenone e Roveredo in Piano, che si è concluso nel mese di febbraio 2017. Saranno inoltre trattati aspetti legati a rischi e responsabilità che tutti gli educatori devono conoscere.
«Le dinamiche che abbiamo potuto osservare grazie a questa indagine – commenta l’assessore alla sicurezza Emanuele Loperfido - dimostrano come sia necessario un costante confronto e aggiornamento su questo fenomeno, in cui tutti siamo coinvolti, non solo come educatori, genitori o rappresentanti delle istituzioni, ma innanzitutto come persone appartenenti a una comunità».
In una lettera che il comandante della Polizia locale Stefano Rossi ha indirizzato ai genitori, si anticipano quali sono le principali tendenze emerse in questo studio: chi viene fatto bersaglio di bullismo non sempre ha a disposizione le risorse necessarie per farvi fronte e spesso non trova supporto; sempre meno i ragazzi assumono il ruolo di 'difensori delle vittime' mentre aumentano gli osservatori che non si sentono coinvolti; l’uso dei social media è spesso troppo disinvolto, anche per uno scarso controllo da parte dei genitori; gli adulti di riferimento sembrano sottovalutare o ignorare l’esistenza e le conseguenze del bullismo e non attivano di conseguenza azioni di controllo, sostegno e accompagnamento ai ragazzi in difficoltà.
Plaude all’iniziativa Alessandro Basso, consigliere delegato all’istruzione: «Lavoriamo assieme per prevenire e contrastare il bullismo nelle scuole e informare i genitori su rischi e responsabilità. Questo è un nuovo tassello nel piano pluriennale di azioni, voluto dall'amministrazione comunale di Pordenone, volto a prevenire il disagio giovanile e a contrastare con un’azione sistematica e coordinata questo fenomeno di prevaricazione e violenza che purtroppo riguarda anche molti nostri giovani».