19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
La presa di posizione

Elettrodotto Udine-Redipuglia: i dubbi del Movimento 5 Stelle

Il portavoce del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo critica l'operato di Regione e Governo nazionale, e invita la giunta Serracchiani a dimettersi

UDINE - «Renzi e Serracchiani vogliono distruggere il nostro paesaggio. A dirlo non è solo il MoVimento 5 Stelle e non sono solo i cittadini, sindaci e comitati locali. A dirlo è stato il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) che, nel giugno scorso dando parere negativo alla realizzazione dell'elettrodotto aereo Udine ovest-Redipuglia, sottolineava l'estraneità di quest'opera al contesto della campagna friulana che resterà per sempre sfregiata». Le parole sono quelle del portavoce del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo.

«L'affermazione ‘ormai era stato deciso’ della presidente della Regione – aggiunge Sergo – non ha alcun fondamento. Il 7 maggio 2010 l'allora eurodeputata Debora Serracchiani gridava allo scandalo, accusando Terna di voler imporre con un atto d'imperio l'elettrodotto aereo. Dello stesso avviso era anche l'attuale presidente del Consiglio regionale Iacop, che in quei giorni presentava un'interpellanza, chiedendo alla giunta regionale di coinvolgere il Consiglio regionale nella decisione di interrare l'opera. Eppure, una volta al governo, il Partito democratico e l'attuale presidente nulla hanno fatto per impedire la realizzazione dell'opera aerea».
Anzi, dopo che il Consiglio di Stato ha annullato l'intero procedimento di Via, dopo che il ministero dei beni culturali ha espresso parere contrario, dopo che i Comuni attraversati dall'elettrodotto si sono espressi una volta ancora in maniera negativa, ricorda il consigliere del Movimento 5 Stelle, la giunta regionale un mese fa ha espresso parere di compatibilità ambientale favorevole.

«Due settimane fa – aggiunge il pentastellato – è arrivata da Roma la notizia che il Governo ha consentito la prosecuzione del procedimento, volto ad autorizzare la realizzazione dell'opera. Perché mai Renzi è dovuto interviene in una procedura ordinaria sulla quale non ha alcun dovere di intervenire? Avremmo voluto commentare le ragioni di questa anomala, irrituale e incomprensibile intromissione nella procedura amministrativa, ma dal 10 agosto stiamo chiedendo la delibera agli uffici di Roma senza aver ottenuto alcuna risposta. Che cosa c'è di tanto segreto da non poter essere reso pubblico? Forse il motivo – conclude Sergo – risiede nel fatto che il ministero dell'ambiente si trovava nell'imbarazzante situazione di ‘dover’ dare a tutti i costi parere favorevole nonostante il giudizio contrario del ministero dei beni culturali?».
Fatte queste considerazione, il grillino invoca le dimissioni della giunta Serracchiani «prima di arrecare ulteriori danni irreparabili al territorio del Friuli Venezia Giulia».