18 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Gravi fatti ancora alla ribalta delle cronache

Asili nido nel mirino: richieste le telecamere

Dal Governo arrivano rassicurazioni per la prossima approvazione della nuova '0-6'. Ma c'è chi chiede 'il grande fratello' nelle strutture

UDINE – Pistoia, Modena, Roma, Grosseto, Pisa, Bolzano. Sessantacinque casi in sette anni, come ha chiarito La Repubblica. Vittime dei bambini, poco più che neonati. Gli orchi coloro che avrebbero dovuto accudirli. Le loro maestre d’asilo. Ed ecco che compaiono disturbi del sonno, paura del buio, inappetenza, aggressività. È ciò che avviene ai piccoli. Delle reazioni a situazioni che non riescono a gestire. Come potrebbero. Perché botte, scotch in bocca, prese in giro, piatti rotti in testa. Tutto questo non è gestibile, molte volte nemmeno da chi ha la possibilità di difendersi. Figuriamoci se si tratta di piccoli che sono in una fase di crescita e sviluppo, che per la prima volta si staccano da mamma e papà (loro malgrado) e si rimettono alle cure di qualcun altro.

Non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio
I casi positivi se non eccellenti ci sono. Le maestre che svolgono il loro lavoro con passione e dedizione esistono. Ma il problema c’è, e non è possibile mettere la testa sotto la sabbia. Da indagare senz’altro cosa scatta nelle mente di una persona che quel lavoro se l’è scelto. Ma così ci addentriamo in dinamiche complesse, psicologiche. Non è di questo che ora si parla.

I dati di fatto
Sul piatto da valutare, invece, (ci tocca dire ancora una volta) la mancanza di uniformità nella legislazione italiana: la materia è di competenza regionale. Oggi, quindi, all’indomani degli ultimi fatti di cronaca che ancora una volta ci raccontano di maltrattamenti ai bambini, all’interno delle strutture nido - questa volta al BabyWorld di Milano, dove i bambini venivano addirittura morsicati -, da Roma arrivano notizie sulla legge di riforma dell'infanzia, detta anche ‘0-6’, che regolamenta con maggiore attenzione la formazione (che diverrà continua) dei maestri, che dovranno essere laureati. Gli asili nido, attraverso questo provvedimento, saranno il primo ‘gradino’ dell'istruzione. Maggiori anche le ispezioni.

Le telecamere fisse all’interno delle strutture
Poi, accanto alla richiesta di visite sistematiche per valutare lo stato emotivo degli insegnanti – proposta fatta da Giovanni Donzelli, presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori, ma anche capogruppo di Fratelli d'Italia in Toscana -, si sta ventilando l’idea di installare sistemi di telecamere in ogni singola struttura. Dal Governo si alzano voci negative, a causa degli ingenti costi. Dall’altro canto, benché una scelta come questa non sia per nulla semplice, e nonostante le numerose implicazioni, dagli uffici del Garante della privacy sono in corso di valutazione tutte le possibilità.