2 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Indagine Ires Fvg

Lavoro, calano le assunzioni in Fvg nei primi 9 mesi del 2019 (-5,4%)

La crescita delle nuove assunzioni a tempo indeterminato (+2.038; +14,4%) non compensa le flessioni dei rapporti a tempo determinato (-2.657; -5,7%) e soprattutto in somministrazione (-8.843)

TRIESTE - Nei primi 9 mesi 2019 il numero di nuovi rapporti di lavoro dipendente attivati in Fvg nel settore privato (esclusa l'agricoltura) è diminuito del 5,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-6.400 unità). Lo rileva un'indagine Ires Fvg curata dal ricercatore Alessandro Russo. La significativa crescita delle nuove assunzioni a tempo indeterminato (+2.038; +14,4%), infatti, non compensa le forti flessioni dei rapporti a tempo determinato (-2.657; -5,7%) e soprattutto in somministrazione (-8.843).

Notevole incremento del lavoro stagionale

Risultano inoltre in aumento sia il ricorso al contratto di apprendistato (+119 unità; +2,2%) sia a quello intermittente (+8,1%; +841 nuovi contratti), dal 2017 utilizzato in alternativa ai voucher. Infine, il lavoro stagionale è in notevole incremento (+2.141 assunzioni; +20,4%), dopo quello del 2017 (18,5%), anche perché si tratta di una tipologia contrattuale non soggetta alle restrizioni previste dal cosiddetto «Decreto Dignità».

Rosolen: «Aumentano contratti a tempo indeterminato in Fvg»

«Un'analisi completa non può prescindere da alcuni approfondimenti rispetto al tipo di contratto. Da una lettura attenta dei dati, infatti, si nota un aumento del 14,6% (+2.038 unità) delle assunzioni a tempo indeterminato in Friuli Venezia Giulia tra il terzo trimestre del 2018 e quello dell'anno in corso. In termini assoluti, allo stato, il 2019 fa registrare un saldo attivo tra avviamenti e cessazioni di 11.870 unità, dato in linea con quello del 2018 (11.991) nello stesso periodo». Lo afferma l'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, nel commentare i numeri del mercato del lavoro diffusi oggi dall'Ires.

«I numeri - prosegue l'assessore - ci offrono l'istantanea di un mercato del lavoro in evoluzione: ci sono aspetti confortanti e altri che ci inducono a tenere la guardia alta. Un aspetto molto confortante è legato all'aumento dei contratti a tempo indeterminato. Potrebbe essere ragionevole supporre che, in qualche misura, ci sia anche un effetto dei contributi che la Regione ha dato alle aziende che stabilizzano i propri dipendenti o assumono a tempo indeterminato. La logica - evidenzia Rosolen - è che incentiviamo il lavoro stabile, strutturato e retribuito adeguatamente, contrastando formule contrattuali che acuiscono la dimensione precarizzante dell'occupazione».

«Nei primi nove mesi di quest'anno, sommando le nuove assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni (da contratti a termine a contratti a tempo indeterminato), si arriva a 31.878 posti di lavoro stabile. Considerate le 22.529 cessazioni contrattuali della stessa tipologia contrattuale - spiega l'assessore - otteniamo un saldo che sfiora le 10mila unità sui contratti stabili. A fare da contraltare all'aumento delle trasformazioni - conclude Rosolen - c'è la flessione dei contratti somministrati e di quelli a termine».