"Gorizia 18/18": da teatro di guerra a laboratorio di pace. Oltre 100 eventi
Il Centenario della Grande guerra può e deve rappresentare anche l’occasione per 'raccontare' un territorio che, dopo aver subito le devastazioni di due drammatici conflitti bellici, ha saputo rialzarsi ed è diventato un simbolo di pace e di vera integrazione europea
GORIZIA - «Il Centenario della Grande guerra può e deve rappresentare anche l’occasione per 'raccontare' un territorio che, dopo aver subito le devastazioni di due drammatici conflitti bellici, ha saputo rialzarsi ed è diventato un simbolo di pace e di vera integrazione europea». È questo lo spirito con cui il sindaco del Comune di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha voluto impermeare il progetto 'Gorizia 18/18', finanziato dalla Regione, che chiuderà la ricorrenza dei 100 anni dal conflitto con oltre un centinaio di eventi. Ci saranno spettacoli, concerti, incontri e mostre ma anche la riscoperta di una cucina che nacque alla fine della grande Guerra quando i profughi rientrarono nei luoghi abbandonati con nuove usanze quasi sconosciute nel Goriziano.
In diverse cantine dell’isontino ci saranno momenti di incontro fra letture, arte ed enogastronomia mentre in settembre, durante 'Gusti di frontiera' sarà presentato 'Il strucolo della pace', frutto di contaminazioni fra cucine di molti paesi che si combatterono durante la guerra. Attenzione anche ai cambiamenti linguistici, con la Filologica, che si registrarono nel dopoguerra.
IL FILO CONDUTTORE - Partner del progetto le associazioni èStoria e Isonzo e l’Istituto di sociologia internazionale di Gorizia; Camera di commercio 'Venezia Giulia' e Fondazione Carigo, collaborano alle iniziative assieme a diverse realtà locali, fra cui le Università di Udine e Trieste, protagoniste di parte degli eventi.
Il filo conduttore dei 100 progetti è rappresentato dagli aspetti che caratterizzarono l’ultimo anno della guerra e il periodo successivo, fino al trattato di Versailles, nel giugno del 2019, che sancì la fine del conflitto ponendo le basi, secondo molti storici, per lo scoppio della seconda guerra mondiale. E proprio il trattato di Versailles sarà al centro di una simulazione ad opera degli studenti di Scienze internazionali e diplomatiche per arrivare all’elaborazione della Carta di Gorizia, una sorta di messaggio ai governanti dei vari Stati invitati a usare di più e meglio la diplomazia che sarà presentato nel maggio del prossimo anno durante un incontro istituzionale internazionale ad Oslavia.
Non poeva mancare lo sport, in collaborazione con il Coni, si svolgeranno i giochi Alpe Adria mentre con altre associazioni sono previsti altri eventi. E poi gli Alpini, il coro Monte sabotino e altri soggetti, anche privati che hanno accolto con entusiasmo la proposta di lavorare insieme per il territorio. Ci saranno anche iniziative che intrecceranno alcuni eventi al Museo multimediale sulla grande guerra recentemente inaugurato sul San Michele.
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