19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Trieste

Consiglieri regionali, approvata legge su personale e vitalizi per i cessanti mandato

La V Commissione consiliare ha approvato a maggioranza, con i voti favorevoli del centrodestra e l'astensione delle opposizioni di centrosinistra e M5S, la legge proposta da Piero Mauro Zanin (FI), Mauro Bordin (L), Mauro Di Bert (Progetto FVG), Giuseppe Sibau (Ar) e Alessandro Basso (FdI/An).

TRIESTE - La V Commissione consiliare presieduta da Diego Bernardis (L), presente l'assessore regionale alla Funzione pubblica e alla Semplificazione, Sebastiano Callari, dopo un articolato dibattito ha approvato a maggioranza, con i voti favorevoli del centrodestra e l'astensione delle opposizioni di centrosinistra e M5S, la legge proposta da Piero Mauro Zanin (FI), Mauro Bordin (L), Mauro Di Bert (Progetto FVG), Giuseppe Sibau (Ar) e Alessandro Basso (FdI/An).

LA LEGGE - La legge intende modificare alcuni articoli di quattro leggi regionali riguardanti il personale delle segreterie dei gruppi consiliari e gli assegni vitalizi che spettano ai consiglieri regionali cessati dal mandato.

ARTICOLO 1 - Il provvedimento ha registrato una modifica sostanziale consistente nello stralcio dell'articolo 1 per permettere, così, a un gruppo ristretto di lavoro di approfondire gli aspetti legati al limite numerico del personale assegnato alle segreterie dei gruppi consiliari, come previsto dalla legge regionale 52/1980.

BUDGET PER GRUPPI CONSILIARI - La questione è stata sollevata in primis dai consiglieri dei gruppi più piccoli, dai Cittadini con Tiziano Centis a FdI/An con Giacomelli. Dall'assessore Callari era arrivata la conferma che esiste un budget blindato per il personale dei gruppi consiliari, equivalente a 2.455.118,19 euro. «Fuori da qui non si va», aveva detto l'assessore. «Nel 2017 sono stati spesi 2.029.000 euro; i circa 400mila euro risparmiati sono rimasti in cassa, perché non è obbligatorio spendere tutto. Ma se invece si ritiene più utile farlo, non sta a me dire di no».

ARTICOLO 2 E 3 - Della proposta iniziale sono, quindi, stati approvati: l'articolo 2 che, abrogando in parte la LR 8/2000, prevede che il personale assegnato ai gruppi di appartenenza dei presidenti delle Commissioni e di analoghi organi collegiali sia ridotto complessivamente di una unità di categoria C o equiparata; l'articolo 3 che, modificando l'articolo 6 della LR 3/2014, consente anche al presidente e ai vicepresidenti del Consiglio regionale, al pari del presidente della Regione e degli assessori, di commutare un'unità di addetto di segreteria con rapporto di lavoro a tempo pieno (36 ore) con due unità a tempo parziale (18 ore ciascuno).

ARTICOLO 4 E 5 - Approvato anche l'articolo 4 che, analogamente, toglie la limitazione temporale sino alla XI legislatura dell'efficacia dell'articolo 6 bis sempre della LR 3/2014, che consente il trasferimento di un importo del contributo assegnato a un gruppo consiliare a un altro gruppo consiliare appartenente alla stessa coalizione, previa intesa tra i presidenti dei gruppi interessati; l'articolo 5 che interviene ancora sulla LR 3/2014 prorogando sino al 31 dicembre 2018 (oggi 30 giugno 2018) la sospensione della rivalutazione annuale, su base Istat, dell'ammontare mensile degli assegni vitalizi dei consiglieri regionali cessati dal mandato.

ARTICOLO 6 E 7 - Passa l'articolo 6 che invece, entrando nel merito della LR 2/2015, prevede la proroga al 31 dicembre 2018 della riduzione temporanea degli assegni vitalizi (oggi 30 giugno 2018), prevista «qualora il beneficiario dell'assegno sia in godimento di un assegno vitalizio erogato dal Parlamento europeo, dal Parlamento nazionale o da altro Consiglio regionale. A seguito della riduzione, l'importo dell'assegno vitalizio non può essere comunque inferiore a 1.500 euro mensili lordi»; la riduzione si applica con criteri di progressività, secondo le specifiche tabelle allegate alla legge; da ultimo l'articolo 7 sull'entrata in vigore della legge il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale (Bur).

CONTENIMENTO DEI COSTI - «Si ritiene opportuno continuare nella direzione del contenimento dei costi della politica - aveva spiegato Zanin - per fronteggiare l'attuale contesto economico, anche facendo ricorso a una misura provvisoria, ritenuta in linea con i criteri di temporaneità, ragionevolezza e proporzionalità dettati della Corte costituzionale per questo genere di interventi.»

TEMPO PER APPROFONDIRE - «Non siamo nella condizione di poter già proporre un disegno più organico, come ha affermato di volere anche il presidente Fedriga - aveva aggiunto il forzista -, ma assicuro che non si tratta di una proroga su proroga. Questi 6 mesi ci serviranno per un approfondimento che sarà definito anche rispetto a una questione di giustizia verso i cittadini; ci sono cose da analizzare bene perché toccano temi come i diritti acquisiti e i ricorsi degli ex consiglieri regionali».

INDENNITA' E VITALIZI - «Sono 52 coloro che hanno un ricorso in piedi perché ritengono che gli sia stato leso un diritto», aveva reso noto Franco Iacop (Pd) dopo aver ripercorso la storia dei tagli alle indennità e ai vitalizi a livello nazionale e regionale, dove a decidere per riduzioni a scalare è stata la precedente legislatura, intervenuta anche in merito alle spese per i gruppi, «materia delicata - aveva aggiunto Iacop - dopo che pure la Corte dei Conti si era mossa sui loro rendiconti». Anche da parte del Pd c'è l'intenzione di presentare una proposta di legge in tema di vitalizi, ora in itinere. Il provvedimento è già stato calendarizzato nei lavori d'Aula di lunedì prossimo, quando a relazionare saranno Zanin per la maggioranza e Mauro Capozzella (M5S) con Francesco Russo (Pd) per l'opposizione.