19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Accordo tra Prefettura e Comune

A San Pier d'Isonzo i migranti sono al servizio della comunità locale

Si tratta di tre giovani afghani e due pakistani impegnati in lavori di pubblica utilità sul territorio

SAN PIER D’ISONZO - Tre giovani afghani e due pakistani sono impegnati in lavori di pubblica utilità sul territorio del comune di San Pier d'Isonzo, grazie a un accordo tra la Prefettura di Gorizia e l'amministrazione comunale, che ha aderito al Bando nazionale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), nella logica dell'accoglienza diffusa.
Lo ha reso noto il sindaco, Claudio Bignolin, che insieme al vicesindaco Rosina Cristin, all'assessore Giorgio Zupancich e al consigliere comunale Franco Cristin, ha ricevuto oggi in municipio la presidente della Regione, Debora Serracchiani, per un confronto nel corso del quale, oltre al tema delle politiche di accoglienza, è stato fatto il punto sulla riforma delle autonomie locali, con l'avvio delle Unioni territoriali intercomunali. San Pier D'Isonzo, come è noto, fa parte della Uti Basso Isontino.

E' stato dunque il territorio il comune denominatore delle tematiche trattate, sia per le opportunità offerte dalla riforma regionale degli Enti locali, sia per l'obiettivo dell'accoglienza diffusa che secondo Serracchiani è anche l'interazione tra i migranti e le comunità che offrono ospitalità. In entrambi i casi, ha ribadito la presidente, non hanno fondamento le preoccupazioni di chi sostiene che i territori possano perdere la propria identità. Questa, infatti, è garantita dalle istituzioni e dalle associazioni culturali locali.

Nel caso del Comune del Basso Isontino, che conta 2.000 abitanti, uno dei capisaldi dell'offerta culturale locale è indubbiamente la Scuola di ceramica, alla quale Serracchiani ha anche fatto una breve visita dopo l'incontro in municipio, apprezzando i manufatti esposti.