31 maggio 2023
Aggiornato 13:00
L'atto vandalico | Tutte le reazioni

Ziberna (Fi): «Atto di stupidi». Rossi (Pd): «Chi ha agito non ha memoria civile»

Unanime condanna da parte di tutte le forze politiche dopo l'imbrattamento del Lapidario del Parco della Rimembranza. Da Forza Italia al Pd, nette le prese di posizione contrarie all'episodio di stanotte.

GORIZIA - Condanna unanime per l'imbrattamento del Lapidario del Parco della Rimembranza, monumento che ricorda le deportazioni dei goriziani nei giorni dell'occupazione titina, nel 1945. Da Forza Italia al Pd, nette le prese di posizione contrarie all'episodio di stanotte.

Ziberna: «La sinistra condanni»
«Sono certo che solo la stupidità può generare queste azioni, sebbene sia stata certamente agevolata da un clima che condanna le azioni spesso solamente a senso unico - ha detto il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna -. Sono personalmente intervenuto quando a San Mauro una mano ignota quanto stupida offese il monumento e la sua memoria. Forza Italia condanna quelle azioni come quella al Lapidario, nella convinzione che solo riconoscendo reciprocamente i torti subiti si possa pensare a superare davvero quanto accaduto.Voglio essere certo che quella sinistra ora manifesti la sua condanna a questo genere di azioni, anziché giustificarle o addirittura alimentarle».

Gentile: «Paghi chi ha lordato il Lapidario»
«Non posso che condannare e additare a vergogna chi ha lordato il monumento dedicato agli infoibati al Parco della Rimembranza», ha sottolineato un altro esponente di Fi, il capogruppo in Consiglio comunale, Fabio Gentile. «Da nipote di una delle persone ricordate in quel luogo mi vergogno di chi non conosce la storia e non ha rispetto dei morti. Spero che le telecamere lo abbiano ripreso e chiederò al sindaco Romoli che se individuato, sia la stessa persona a pulire il monumento o a pagare le spese. Non bastassero i profughi, finalmente quasi tutti allontanati, che dormivano e faceva i bisogno nel parco della Rimembranza, ora all'approssimarsi del 3 maggio, il solito idiota pensa bene che la sua visione di storia possa autorizzarlo ad atti di vandalismo e sciocca ripicca».

Fratelli d'Italia: «Atto vile di sinistra becera»
«La nostra città ha subito l'ennesimo atto vile da parte di una sinistra becera il cui odio affonda le sue radici nel comunismo che ha determinato stragi e lutti  nelle nostre terre». Il circolo territoriale goriziano "Eno Pascoli" di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale condanna l'atto «in modo assoluto. Deturpare un monumento alla memoria di persone vittime del comunismo titino è oltremodo provocatorio e vergognoso. Noi, non solo non raccogliamo la provocazione, ma ci proponiamo di ripulire i nostri monumenti vilmente oltraggiati. Chiederemo  all'Amministrazione comunale di indicarci le modalità per poter provvedere quanto prima, a nostre spese e con personale qualificato, a rimuovere le scritte e questo ennesimo sfregio al ricordo».

Oreti (Per Gorizia): «Avvertimento per corteo Casapound?»
«Che il parco della rimembranza soprattutto nell'ultimo anno ha perso il suo valore storico, ricreativo e culturale è ormai sotto gli occhi di tutti. I troppi profughi lo avevano scambiato come una casa all’aperto dove poter dormire, mangiare, bere ed espletare bisogni fisiologici. Come se non bastasse - sottolinea il capogruppo della civica Per Gorizia, Fabrizio Oreti - la ciliegina sulla torta è arrivata la scorsa notte dove sul lapidario che ricorda i 665 deportati goriziani da parte di forze titine sono comparse scritte  ignobili e raccapriccianti che a prescindere dalle ideologie rappresentano vandalismo e barbarie pura ed in quanto tale vanno condannate e perseguite penalmente, spero che le telecamere dislocate in città abbiamo ripreso gli autori di questi infausti gesti. Non vorrei mai - continua Oreti - che questi imprecabili atti fossero un anticipo o un avvertimento relativo alla manifestazione di casapound del prossimo 23 maggio dove a quanto sembra dai social e dai rumors potrebbe arriverà in città anche l'estrema sinistra, il tutto in concomitanza con l'evento culturale "èStoria" nel mezzo e questo deve far riflettere sull'importanza di tutelare e blindare un'attività fondamentale per la città che non deve essere assolutamente tirata in ballo».

Rossi (Pd): «Chi ha agito non ha memoria civile»
Condanne anche dal centrosinistra. «Chi ha deturpato il monumento agli infoibati di Gorizia non ha, evidentemente, alcuna memoria civile». Lo scrive sul proprio profilo Facebook il segretario provinciale del Partito democratico, Marco Rossi. Che aggiunge: «Ma per inciso è la dimostrazione che la manifestazione di Casa Pound del 23 maggio è inopportuna e sta generando un clima di cui Gorizia non ha bisogno, io credo suscitato da persone che qui non vivono, non conoscono la nostra storia e il sofferto percorso che ha portato la città a pensare all'Europa Unita come suo orizzonte»

Il Forum: «Atto di un cretino»
«Chiunque sia stato, chi ha deturpato il monumento del Parco della Rimembranza che ricorda i deportati è un cretino. Anzitutto perché è un'inaccettabile offesa alla memoria di persone che sono state deportate, molte di loro uccise nell'ultimo atto della seconda guerra mondiale. Poi non è in alcun modo giustificabile la mancanza di rispetto nei confronti della sofferenza di tante famiglie che sono state colpite dalle tragedie di quel periodo». A evidenziarlo è il Forum per Gorizia, sul proprio blog. «Non c'è da sottovalutare l'innalzamento del clima di tensione, in vista degli eventi che caratterizzeranno la commemorazione dell'ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale, con la presenza in città, fra gli altri, dei neofascisti di Casa Pound. Sembra molto strano che in una città in cui da lungo tempo non si vedono sui muri tracce di rivendicazioni politiche (per la verità spesso si vedono svastiche e croci uncinate), improvvisamente qualcuno "si firmi" su uno dei luoghi più "delicati" della città. Si svolgano le indagini per accertare le responsabilità, il gesto potrebbe appartenere a un ubriaco in vena di "bravate" quanto a un "provocatore" intenzionato ad avvelenare il confronto politico cittadino».