Come il social distancing cambierà il mondo degli appuntamenti
Il 44% dei single è convinto che il social distancing cambierà il proprio modo di conoscere nuove persone anche in futuro
Il Coronavirus ha avuto un impatto sulla vita quotidiana di tutti, soprattutto se si parla di relazioni sociali. Il 44% dei single è già convinto che il social distancing cambierà il proprio modo di conoscere nuove persone anche in futuro. È quanto emerge da una ricerca di Once, app leader nello slow dating, che ha condotto un'indagine sui propri utenti per capire come il distanziamento sociale cambierà il mondo degli appuntamenti quando anche la fase di lockdown sarà giunta al termine.
Dating e lockdown
I paesi di tutto il mondo stanno spingendo le persone a mantenere le distanze fisiche, ma ciò non significa che non sia possibile connettersi in altri modi. Di fatto, il 91% degli utenti presenti sull’app ha sentito il bisogno di continuare a conoscere nuove persone durante il lockdown e quasi la metà (il 49%) afferma di utilizzare le app di incontri più spesso da quando sono state prese le misure di contenimento mentre il 74% considera già l’idea di incontrare il proprio match di persona una volta che le misure di contenimento saranno finite.
«Il social distancing ha determinato un maggiore utilizzo delle tecnologie per tenersi in contatto, cambiando modalità e tempi dell’incontro», commenta la Psicologa e Psicoterapeuta Valentina Trespi. «Il fatto che si condividano momenti di una situazione particolare per tutti, nella propria casa, quindi svelando piccoli particolari della propria quotidianità, fa sì che si possa fare un’esperienza di vicinanza seppure nella distanza».
Gli aspetti positivi delle app
Durante un periodo in cui molti single si ritrovano separati da amici e familiari, le app di incontri offrono un nuovo livello di connessione umana, un senso di normalità. Se infatti non è possibile vedersi dal vivo, gli incontri diventano virtuali e si chatta molto di più e non è per forza di cose un male. Per il 54% è bello avere qualcuno con cui parlare, per il 44% le app di dating sono un aiuto che rende la quarantena più piacevole, mentre il 27% dichiara che la quarantena forzata abbia permesso di avere conversazioni più lunghe e interessanti. Non solo, il 19% afferma che si ha più tempo soprattutto per fare incontri di qualità, mentre per il 12% conoscere nuove persone aiuta a ridurre l’ansia.
«Un maggiore investimento di tempo nella conoscenza può determinare una minore superficialità nell’approccio alla relazione con l’altro», prosegue Valentina Trespi. «Dilatare il tempo della conoscenza prima di incontrarsi di persona può funzionare da filtro, facendo accrescere interesse in alcuni casi o facendo capire che non ci sono i presupposti per approfondire. Il fatto di avere più tempo per una conversazione o di dovere aspettare prima di incontrarsi può fare in modo che solo i contatti che sono riusciti che a creare una sintonia possano sfociare in un incontro».
Le alternative al classico appuntamento
Al tempo del lockdown anche le app di incontri si sono dovute evolvere e modificare. Tra le alternative più utilizzate, il 72% è ricorso a chat e videochat sulla app o altri sistemi di messaggistica e videochiamate come Whatsapp, Zoom, Skype e Houseparty. Ad offrire una soluzione sicura ai propri utenti, Once ha introdotto la nuova funzione live-video che permette di continuare la conversazione con il proprio match via video-chat senza la necessità di condividere il proprio numero di telefono o il proprio indirizzo e-mail personale per interagire con il proprio match tramite uno strumento terzo.
«Il concetto di slow dating di Once si adatta alla perfezione alla situazione particolare che stiamo vivendo», afferma Clémentine Lalande, CEO di Once. «La nostra app offre la possibilità di prendere il giusto tempo per imparare a conoscere al meglio il proprio match, un approccio che in questo momento potrebbe avere un effetto positivo per la nascita di nuove storie destinate a continuare nella vita reale quando le misure di contenimento saranno oramai alle spalle».
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