19 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Indagata per maltrattamenti fisici e psicologici

Maestra d'asilo picchiava e insultava i suoi alunni. «Disgraziato», «stronzo», «imbecille»… Sospesa

Una maestra d’asilo è stata colta in flagrante dalle telecamere della Polizia di Stato mentre infliggeva schiaffi, spintoni, insulti e rimproveri ai suoi alunni. La donna è ora soggetta a misura cautelare disposta dal Gip di Ancona. L’avvocato difensore controbatte: «Vicenda ingigantita. Faremo ricorso»

Violenza all'asilo, sospesa una maestra
Violenza all'asilo, sospesa una maestra Foto: Shutterstock

FABRIANO – Una vicenda da chiarire, ma che appare dai toni cupi. Una maestra della scuola dell’infanzia «Anna Malfaiera» di Fabriano picchiava e insultava i suoi alunni. «Stronzi», «imbecilli», «disgraziati»… e poi spintoni, schiaffi e così, via. A dimostrarlo sarebbero i filmati ripresi dalle telecamere della Polizia di Stato, installate nella struttura a seguito della segnalazione di una mamma allarmata dal comportamento del proprio bambino.

Maltrattamenti fisici e psicologici
La donna di cinquant’anni protagonista della vicenda sarebbe ora indagata per maltrattamenti fisici e psicologici su bambini tra i 3 a i 5 anni – una misura cautelare disposta dal Gip di Ancona Antonella Marrone, che ha sospeso l’insegnate dall’esercizio della professione.

L’avvio dell’indagine
L’avvio dell’indagine Coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona è stato disposto nell’aprile scorso a seguito della segnalazione di una mamma preoccupata per il proprio bimbo che non voleva più andare all’asilo. Dopo questi fatti, la mamma si è rivolta al Commissariato di Polizia. Qui, le è stato suggerito di osservare con maggiore attenzione i comportamenti del figlio. La donna ha così scoperto che il piccolo si svegliava di notte per poi rimproverare il proprio amichetto di peluche con frasi come: «Non lo fare più, hai capito?», «Non te lo dico più! In castigo subito!». In seguito, e su disposizione del Pm Ruggiero Dicuonzo, gli agenti di Polizia hanno sentito altri genitori, per poi scoprire che anche altri alunni della stessa classe si svegliavano di notte urlando e in preda allo spavento.

Le telecamere svelano il mistero
Dopo le constatazioni, il direttore del Commissariato di Polizia Michele Morra ha fatto installare delle telecamere nascoste all’interno dell’aula, le quali hanno così svelato il mistero. Le registrazioni hanno infatti mostrato che i bambini erano oggetto di violenze da parte dell’insegnante. Diversi erano gli atti violenti, sia fisici che psicologici. Non solo percosse e insulti, ma anche l’utilizzo di un ‘angolo buio’, una parte dell’aula in cui la maestra relegava a suon di spintoni, tra le urla e i pianti, i bambini ritenuti ‘più cattivi’.

Minacce
Oltre a perpetrare queste violenze, pare che la donna minacciasse anche i bambini di non rivelare ai genitori quanto accadeva in aula, pena gravi conseguenza. Queste azioni, secondo gli agenti rendevano la vita scolastica dei bambini un inferno, minando il loro equilibrio e la loro serenità di crescita.

Sospesa
I dettagli dell’inchiesta sono emersi ora, tuttavia il provvedimento di sospensione dal servizio era già stato disposto ad aprile. La maestra, infatti aveva lasciato Fabriano prima dell’estate, fa sapere il sindaco Giancarlo Sagramola. «Com’è doveroso, l’amministrazione comunale non sapeva nulla dell’inchiesta in corso: ho appreso dell’indagine stamani, a operazioni concluse», sottolinea Sagramola.

Faremo riscorso!
Dello stesso avviso non è tuttavia l’avvocato difensore della maestra, Stefano Mengucci. Il legale ha infatti annunciato di avere intenzione di fare ricorso al Tribunale del riesame di Ancona per ottenere la revoca della misura di interdizione dalla professione della sua assistita, che attualmente risulta disoccupata. Sebbene l’avvocato riconosca che la faccenda è «delicata», allo stesso tempo ritiene che forse è stata un po’ gonfiata. Mengucci infatti spiega che nei filmati girati dalle telecamere nascoste della Polizia non si vede l’insegnate dare schiaffi ai bambini ma, semmai, solo qualche spintone e rimproveri. L’unica colpa potrebbe essere quella di un’insegnante forse un po’ troppo autoritaria. Secondo il legale «siamo senz’altro di fronte a episodi gravi, ma che a mio avviso andavano affrontati in maniera diversa: non capisco perché la mamma del bambino non si sia rivolta alla dirigente scolastica, invece di andare subito alla Polizia». «Se avessero segnalato subito il caso alla preside – prosegue Mengucci – l’insegnante non avrebbe continuato a fare lezione per cinque mesi».