Dormi male o bene? E’ il rapporto di coppia
Se nel rapporto di coppia non ci si sente valorizzati, se si è insoddisfatti o vi sono conflitti, il sonno ne risente. E chi dorme male, poi ha molti problemi psichici e fisici
ROMA – Sono molte le donne che dormono male o hanno difficoltà a dormire e non sanno il perché. A volte si dà la colpa allo stress, ai molti impegni e pensieri che affollano la mente, ma pochi pensano che dietro ai problemi del sonno vi possa essere il rapporto di coppia – che sia convivenza o matrimonio.
Incomprese
Secondo gli psicologi della Middle East Technical University in Turchia, e la dott.ssa Emre Selçuk, psicologa dell’età evolutiva e sociale che ha coordinato lo studio, il modo in cui si dorme – bene o male – è legato a doppio filo alla misura in cui il partner ci capisce, si prende cura di noi e si è oggetto di premure: in sostanza ci si sente valorizzati. «I nostri risultati – sottolinea Selçuk – mostrano che le persone con partner ricettivi fanno esperienza di minore ansia e agitazione, che a sua volta migliora la loro qualità del sonno».
Le funzioni del sonno
Il sonno è importante. Non solo per le ore che di devono dedicare al riposo, e che devono essere adeguate, ma anche per la qualità: se si dorme otto ore ma male, i benefici possono essere ridotti o annullati. Il sonno serve per proteggere l’organismo dal naturale deterioramento e mantenere la salute fisica e psichica. Il sonno, per essere benefico deve essere ristoratore. Se la persona si sente minacciata, insicura, non protetta e così via, il sonno ne risente. «Avere partner sensibili che siano disponibili per proteggerci e confortarci quando le cose vanno male è il modo più efficace per noi esseri umani di ridurre l’ansia, la tensione e l’agitazione», commenta la dott.ssa Selçuk.
Una vita più lunga e sana
Lo studio, pubblicato sulla rivista Social Personality and Psychological Science, pone l’accento sull’importanza delle relazioni, sociali e di coppia, nella qualità del sonno – e in ultima analisi sulla qualità della vita. «Nel loro insieme, il corpus di prove che abbiamo ottenuto negli ultimi anni suggerisce che la nostra migliore scommessa per una più sana, più lunga e più felice vita è avere accanto un partner sensibile», conclude Selçuk. Lo studio supporto le evidenze acquisite negli ultimi da una collaborazione internazionale che ha visto coinvolti, oltre alla dott.ssa Selçuk, anche i dottori Anthony Ong (Cornell University, USA), Richard Slatcher e Sarah Stanton (Wayne State University, USA), Gul Gunaydin (Università Bilkent, Turchia), e David Almeida (Penn State, USA).