23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Lutto nello spettacolo

E' morta Holly Woodlawn, musa di Andy Warhol e Lou Reed

E' stata una delle prime attrici trans di sempre, Lou Reed le ha dedicato la prima frase della sua canzone più famoso ad Andy Warhol l'ha immortalata

LOS ANGELES - E' morta l'attrice Holly Woodlawn, musa ispiratrice di Lou Reed e star di Andy Warhol. Per Reed l'attrice transgender, spirata a 69 anni, era stata la musa per quella che probabilmente rimane la sua canzone più famosa, Walk on the wild side. Il brano infatti inizia così: «»Holly came from Miami, F-L-A/ Hitchhiked her way across the U.S.A/ Plucked her eyebrows on the way/ Shaved her legs, and then he was a she/ She said, hey babe, take a walk on the wild side.

Con Warhol
Il vero nome dell'attrice, di origini portoricane, era Haroldo Santiago Franceschi Rodriguez Danhakl e aveva recitato nel 1970 in Trash di Warhol. La causa della scomparsa di Woodlawn, che era stata ricoverata una prima volta nello scorso giugno, prima di un suo momentaneo miglioramento, resso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, è da attribuire alle complicazioni di un tumore sia al cervello che al fegato.

Le luci e la miseria
Holly Woodlawn, è stata una delle prime attrici transgender della storia. Già, ridotta in miseria dopo i fasti della prima metà degli anni '70. Perché Harold Danhakl, nato a Portorico, trasferito in Florida, scappò a New York a 15 anni, diventando una drag queen ricercatissima, tanto che Andy Warhol la cooptò nella sua eccentrica Factory e la scelse come interprete per il suo «Trash».
Poi sarebbe arrivato Lou nel 1972, ad immortalarla per sempre nel suo capolavoro. Ma la festa sarebbe finita presto: arrestata per truffa, Holly avrebbe intrapreso una brutta spirale discendente, camminando davvero sul lato oscuro, come le aveva preconizzato il cantante. Salvo venire poi riscoperta come attrice cool anni dopo, dal cinema indipendente. Non abbastanza però per sfuggire alla miseria e finire i suoi giorni in un ospizio. Ma, a richiesta, Holly non si pentiva di niente: «Allora mi sentivo come Elizabeth Taylor - disse al Guardian qualche anno fa - Dopo ho realizzato che i soldi sarebbero finiti in fretta e che la mia stella avrebbe brillato per due secondi e basta. Ma ne è valsa la pena, le droghe, le feste, è stato favoloso».