29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Musica dopo Parigi

«Allahu Akbar», il brano dance scala le classifiche dopo Parigi

E' una canzone dance di qualche mese fa, ma da qualche giorno sta scalando le classifiche di mezza Europa. Dj Inappropriate, l'autore, è al settimo cielo

ROMA – La canzone è di sette mesi fa ma solo negli ultimi giorni è arrivato al successo. Si tratta di un pezzo dance dal titolo «Allahu Akbar». Pubblicato inizialmente sulla piattaforma SoundCloud, sta scalando le classifiche Spotify di mezzo mondo.

La scalata alle classifiche
Nei giorni scorsi è diventata addirittura la traccia più ascoltata nella sezione «Viral Chart UK»: il brano è tra i più gettonati non solo in Gran Bretagna ma anche in Germania, Olanda e Turchia. Non è difficile immaginare il perché di questo successo tardivo che molti legano ai fatti di Parigi. La canzone è di DJ Inappropriate che sul proprio profilo Facebook ha scritto: «Sei mesi fa non avevamo idea che… al diavolo queste cose emotive… Allahu Akbarha superato il 1.000.000 di visualizzazioni su Spikz channel, e questo è qualcosa di epico!».

La canzone
Dj Inappropriate s’esibisce in pubblico con una maschera sul volto. La canzone parte in arabo, come una preghiera, poi si sente l’urlo registrato «Allahu Akbar!», lo stesso che hanno udito le vittime che stavano ballando al concerto rock del Bataclan, prima di morire, quindi partono i classici effetti dance, martellanti e ripetuti. Forse, alle orecchie di qualche fondamentalista, potrebbe passare perfino per satira blasfema: il takbir (ovvero l’invocazione «Allahu Akbar») fa parte della chiamata alla preghiera di qualsiasi muezzin. Ma l’aspetto inquietante è nel fatto che le ultime due settimane, dopo gli attentati, abbiano spinto la canzone così in alto. E questo in Paesi con grandi comunità musulmane: conta anche un milione e mezzo di visualizzazioni su YouTube, ora è trasmesso dalle radio anche in Egitto, in Libano, nel Golfo.