Cesare Cremonini: è partito il «Più che Logico Tour 2015»
E' partito ieri con una grande festa da Torino il «Più che Logico Tour 2015». il nuovo show di Cesare Cremonini che ripercorre i 20 anni di carriera dell'artista attraverso i suoi più grandi successi
TORINO - E' partito dal Palalpitour di Torino il «Più che Logico Tour 2015». Per Cesare Cremonini 18 nuovi concerti in tutta Italia Biglietti già esauriti per le date di Roma (27 ottobre), Bologna (31 ottobre) e Milano (13 novembre).
Tante novità per il live
Nella scaletta ventitrè singoli di successo su ventiquattro canzoni proposte: una storia lunga di quasi vent'anni, un party di musica live, viva più che mai. Il «Più che Logico Tour 2015» è uno show a 360º che va dritto verso la meta. Nuovi anche la produzione e alcuni elementi della band che accompagnerà Cesare (voce, chitarra e pianoforte) su palco: Nicola Balestri (basso), Andrea Morelli (chitarra), Alessandro De Crescenzo (chitarra elettrica), Gianluigi Fazio (Cori), Roberta Granà (cori), Andrea Fontana (batteria), Bruno Zucchetti (tastiere), Michele (Mecco) Guidi (tastiere), Andrea Giuffredi (tromba).
Qualche anticipazione sulla festa!
«L'ho chiamato «Più che Logico Tour 2015» perché sapevo sarebbe diventato il fratello maggiore del bellissimo spettacolo dell'anno scorso, ed è proprio grazie all'esperienza e ai numeri del tour scorso e alla pubblicazione del triplo cd live che lo racconta, che è sorto questo nuovo spettacolo. Ma cosa c'è in più, quindi, nei nuovi concerti? Molto - spiega Cesare- Un nuovo palco, ancora più imponente e articolato, poi canzoni come «Maggese», «Le tue parole fanno male», «Gli uomini e le donne sono uguali», che non sono state eseguite dal vivo per anni, e che il tempo ha trasformato in classici. Ma non mancheranno canzoni consolidate come «Buon Viaggio (ShareThe Love)» e «Lost in The Weekend», che si mischiano ai brani storici creando un concerto molto completo. Saranno due ore in cui canterò, ballerò, reciterò, giocherò con la musica e l’interpretazione in ogni forma, aspetto quest’ultimo che ho imparato nel tempo a vivere liberamente».