25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Festa del Cinema Roma

«Lo chiamavano Jeeg Robot», applausi a Roma per il supereroe tutto italiano

Un paladino della giustizia di periferia, quello interpretato da Claudio Santamaria. Un ladruncolo che acquista super poteri e li usa a favore degli altri. Sullo sfondo Castel Sant'Angelo e la periferia romana

ROMA - Per il secondo giorno di Festa del Cinema di Roma arriva una storia, tutta italiana, di supereroi girata fra Castel Sant'Angelo e Tor Bella Monaca.

Il supereroe di Tor Bella Monaca
Per il regista, Gabriele Mainetti, classe 1976, qui al primo film dopo molti corti, niente maschere e tutine scintillanti, né voli sulla metropoli. Il protagonista di «Lo chiamavano Jeeg Robot», Claudio Santamaria, abita a Tor Bella, si chiama Enzo Ceccotti ed è un ladruncolo come tanti. Finché, inseguito dalla polizia, cade nel Tevere e sfonda un bidone di rifiuti radioattivi. Improvvisamente, si trasforma in una specie di Hulk de noantri. Ma senza diventare verde. Enzo diventa un supereroe, soprattutto per la fragile e psicolabile Alessia (Ilenia Pastorelli), maniaca di Jeeg Robot. Contro di lui uno spietato zingaro (Luca Marinelli), delinquente capobanda amante del sangue e folle, che solo alla fine troverà il modo per avere gli stessi poteri di Enzo. Anche per quest'ultimo una rigenerazione finale grazie al sentimento che prova per Alessia, che gli ha sempre indicato una strada: utilizzare questi poteri a favore degli altri.

I duri e l'amore
E così nel film si susseguono violenti scontri tra bande; amore impossibile tra la vulnerabile Jeeg-dipendente e il forzuto Ceccotti). Molte le facce vere e ben scelte in mezzo a tanta fantasia. E un paio di sipari sentimentali che regalano quel po' di pathos a questo supereroe dei nostri tempi, applauditissimo dalla platea romana. «Da bambino mi immaginavo di essere uno Spiderman romano, un supereroe di periferia che svolazzava tra fili del tram e palazzoni». E' il sogno di Claudio Santamaria diventato realtà grazie a Gabriele Mainetti.