25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Gamberi e canzonette

Cosa e dove mangiare a Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana

Qualche idea condivisibile e qualche indirizzo affidabile per non incappare nei molti locali acchiappa turisti

SANREMO - Da una città di oltre cinquantamila abitanti residenti votata quasi totalmente al turismo ed al commercio, e dove almeno altrettante persone hanno una seconda casa ci si potrebbe aspettare un'offerta gastronomica coerente a tanto afflusso di umanità, ma in realtà così non è.

COSA DICONO LE GUIDE - Sono quasi 200 gli indirizzi in città recensiti dagli implacabili delatori di TripAdvisor, ma a ben guardare i locali poi inseriti nelle principali guide gastronomiche ( Michelin, L'Espresso, Touring Club e Gambero Rosso ), possiamo notare che i loro ispettori si limitano a citarne pochissimi. Qualche rara unità, nonostante la grande quantità di eventi più o meno rilevanti che affollano il calendario sanremese, eventi che portano in città una costante quantità di turisti.

I PRODOTTI DEL MARE - Le eccellenze, le grandi materie prime non mancano, a partire da tutto il pescato fresco che giunge giornalmente nelle pescherie, appena sbarcato da piccoli o grandi pescherecci. Il gambero testa viola resta il protagonista assoluto, proprio perché così dolce e persistente nel suo sapore iodato che è quasi un peccato cuocerlo. Quindi il principe della tavola sarà proprio lui, il gambero testa viola, il cui prezzo, a seconda dei periodi pesca, può oscillare dai 25 ai 75 euro, quindi meglio informarsi prima di ordinarlo.

L'ENTROTERRA - Tra i più interessanti d'Italia, e con un numero di Presidi Slow Food da record, l'entroterra sanremese produce piccole quantità di prodotti della terra di prima qualità, a partire dall'olio da olive Taggiasche, per proseguire con i fagioli di Pigna, Conio e Badalucco, inseguendo l'introvabile carciofo di Perinaldo (senza spine e dal curioso sapore di liquirizia), ritrovando stagionalmente il dolce aglio di Vessalico, e terminando la ricerca in montagna, alla scoperta delle tome di pecora di razza Brigasca. Oltre a ciò, beneficiando di un clima magnifico tutto l'anno, sono moltissimi gli ortaggi e i frutti che durante lo scorrere delle stagioni riempiono i banchi del mercato annonario, dove non ci si annoierebbe mai, cercando giornalmente prodotti diversi da portare in tavola.

PUBBLICO E VIP - Nonostante questo ben di Dio l'offerta è quella che è, perché sanremesi e sanremaschi (cittadini adottivi o autoctoni), sanno già dove andare per accontentare le loro necessità alimentari, mentre i turisti e i vip's affolleranno la deliziosa Piazza Bresca, colma di locali di vario genere, dove i piatti più gettonati saranno ancora gli spaghetti all'astice congelato anticipato da uno spritz accompagnato da immancabili cubetti di sardenaira, l'ottimo snack simbolo della città; sorta di focaccia che prima di essere infornata sarà stata ricoperta da salsa di pomodoro, aglio a spicchi, capperi, olive taggiasche, timo, acciughe ... insomma, tutto tranne il formaggio, dettaglio che la rende appetibile ad ogni ora della giornata.

CINQUE INDIRIZZI CINQUE - Le sicurezze per fortuna esistono, e anche qualche curiosa novità non manca mai, sperando sempre sia seguita da una confortante continuità. Ma per andare sul sicuro meglio affidarsi ad indirizzi inossidabili ed inattaccabili dalla salsedine. Paolo & Barbara, costosa e solida istituzione dove trovare il meglio del mare e della terra, compreso un monumentale cappon magro. Il Tortuga, vicino al Porto Vecchio, per una cucina famigliare -di terra e di mara- seria e materica, proposta a prezzi comprensibili. Alternativa curiosa e intrigante è rappresentata dall' Ittiturismo Motonave Patrizia, dove si mangia quel che si è pescato sul peschereccio di famiglia, beneficiando così di prezzi assai scontati e di una freschezza di prodotto garantita. Appena fuori città, verso Levante, ad Arma di Taggia, l'immarcescibile Conchiglia della famiglia Ruffoni, dove cucina e cantina temono pochi confronti in regione, mentre verso Ponente l'elegante Acquolina di Ospedaletti propone una ludica fusion cuisine siculo-ligure che farà viaggiare il palato lungo tutto il Tirreno.