18 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Genova

Villa Pamphilj, la rinascita dopo 20 anni

Dopo anni di restauri, finalmente riapre al pubblico in tutto il suo splendore la Villa del Principe a Genova, fatta costruire da Andrea Doria nel 1521

GENOVA - Dopo 20 anni di restauro, finalmente Villa del Principe a Genova rinasce. L’antico palazzo-reggia dei Doria e poi dei Doria Pamphilj è stata sistemata in tutti gli spazi e gli arredi interni e nel meraviglioso giardino all’italiana. Riprendono così vita le tantissime gallerie, i saloni, le stanze e gli affreschi, tra cui primeggiano quelli di Perin del Vaga, gli stucchi, i preziosissimi parati, i marmi e i legni di pregio. Nelle sale restaurate sono tornati, anch’essi dopo restauro, gli arredi originali che in parte erano stati messi al sicuro nel Palazzo romano della famiglia.

LA STORIA DELLA VILLA - Era il 1521 quando Andrea Doria, valente ammiraglio e uomo d’armi leggendario, diede il via ai lavori che avrebbero portato alla costruzione della meravigliosa villa affacciata sul mare di Genova. Questo sarebbe divenuto il luogo di pace al rientro dai suoi innumerevoli viaggi e la dimora prescelta per i suoi successori: la famiglia Doria Pamphilj. In questa villa Andrea Doria diede vita ad una grande corte rinascimentale, di cui fecero parte artisti come il magnifico Perin del Vaga, che si occupò della decorazione e degli arredi di gran parte delle sale. La Villa venne poi ampliata dal successore di Andrea, Giovanni Andrea I Doria, con il quale raggiunse il suo massimo splendore.

20 ANNI DI RESTAURI - La prima grande campagna di restauro aveva portato, già nel 1995, alla riapertura di buona parte della Villa e in particolare del Salone dei Giganti e delle sale attigue. Poi nel 1997 era stata la volta della riapertura della Galleria. Due anni dopo erano stati conclusi gli interventi maggiori sul giardino, ricondotto alle sue linee rinascimentali. Nel 2003 venivamo restaurati gli affreschi di Perin del Vaga nella Loggia degli Eroi e tra anni dopo anche quelli della Sala di Aracne. Intanto un laboratorio specializzato si prendeva cura dei preziosi arazzi fiamminghi con le storie di Alessandro Magno. Nel 2010 venivano riallestite le Sale con preziosi velluti: il loro recupero consentiva il rientro da Roma delle preziose tappezzerie e suppellettili che le ornavano in origine. Poi è stata la volta della Sala di Amore e Psiche, anch’essa affrescata da Perin del Vaga. Infine, l’intervento di recupero e ripristino degli appartamenti settecenteschi, ovvero dell’aggiunta alla villa voluta da Giovanni Andrea Doria. Gli appartamenti rappresentano una perfetta, armonica, sintesi del livello dell’arte e delle arti applicate in ambito genovese nei decenni che intercorrono tra la fine del Seicento e i primi tre decenni del secolo successivo. Qui hanno operato i migliori stuccatori, pittori, ebanisti, creando ambienti perfetti, di grande eleganza, tutt’ora utilizzati dalla famiglia.

I BUSTI PAPALI E LA MOSTRA «IMPERATORI DI LUCE» - Per festeggiare la conclusione del lavoro ventennale i principi hanno voluto dar vita a due interventi ad alto valore simbolico. Da un lato arricchire le collezioni d’arte con due capolavori delle raccolte romane di famiglia: il busto di Papa Innocenzo X di Alessandro Algardi e quello di Papa Gregorio XV del Bernini. Il secondo intervento è l’allestimento temporaneo (fino al 29 giugno) nei Giardini di Villa del Principe di una mostra installazione di opere di Ria Lussi in vetro: una serie di 12 imperatori, da Giulio Cesare a Costantino XI, che racconta la trasformazione dell’Impero Romano e Bizantino che, «illuminato» dalla dottrina cristiana attraverso la sua storia millenaria, rinnova nel tempo il proprio codice morale. Gli «Imperatori di luce» saranno trasferiti poi nel Palazzo Doria Pamphilj a Roma.