26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Gli attori si raccontano a Ciak prima dell'ultimo film

Stewart e Pattinson dicono addio alla saga di «Twilight»

Dopo un'estate turbolenta di gossip e voci di tradimento e rottura della coppia di vampiri nella vita vera, in occasione dell'uscita di «Breaking Dawn - Parte 2», nelle sale dal 16 novembre, i due attori hanno raccontato al mensile Ciak come si sentono ora che stanno per abbandonare i ruoli che li hanno resi famosi

ROMA - Kristen Stewart e Robert Pattinson dicono addio alla saga di «Twilight». Dopo un'estate turbolenta di gossip e voci di tradimento e rottura della coppia di vampiri nella vita vera, in occasione dell'uscita di «Breaking Dawn - Parte 2», nelle sale dal 16 novembre, i due attori hanno raccontato al mensile Ciak come si sentono ora che stanno per abbandonare i ruoli che li hanno resi famosi.

BELLA ORA E' POTENTE E CORAGGIOSA - «Ora non c'è più stress: Bella non appartiene più a me e io non appartengo più a lei» ha dichiarato la Stewart al mensile in edicola da questa settimana. «In realtà non dico mai veramente addio ai miei personaggi, me li porto tutti dentro - ha aggiunto - con Bella il rapporto è stato più lungo e complesso, perché non ho convissuto con nessun altro personaggio per cinque anni». E sul suo ruolo nell'ultimo film della saga ha spiegato: «E' come l'aspettavo dal primo film. Non sopportavo più di stare a guardare gli altri mentre affrontavano i pericoli. Bella ora è potente e coraggiosa. Forse le spettatrici si identificheranno meno con lei, ma per me è stato più divertente».

PATTINSON: MAGARI EDWARD DIVENTERÀ CATTIVO - Pattinson ha detto invece che girerebbe un altro film della serie «se lo scrivesse Stephanie Meyer. Ma a questo punto mi chiedo cosa potrebbe succedere di diverso? Magari che Edward diventi cattivo? Ecco, questa sarebbe una notizia?». L'attore ha fatto un bilancio di questi cinque anni sul set: «Una rivoluzione: non avrei mai pensato di poter avere questo tipo di carriera, né di vivere in America. L'aspetto negativo è che sarebbe stato meglio fosse capitato dieci anni fa, prima dell'era delle foto del cellulare e di Twitter. Non si può non dico litigare, ma neanche alzare la voce, perché tutto rischia di riflettersi poi sul lavoro».