Whitney Houston, anche il «figlio» Nick Gordon guarda al patrimonio

LOS ANGELES - Sono passate solo due settimane dal ritrovamento del corpo senza vita di Whitney Houston al Beverly Hilton Hotel e, com'è normale che sia, c'è già chi parla di spartizione del patrimonio. E quello della cantante americana rischia di essere un caso particolare di divisione dei beni. Sì, perché oltre alla figlia 19enne Bobbi Kristina, avuta nel '93 dalla relazione con Bobby Brown, potrebbe spuntare un'altra persona a rivendicare una fetta della torta. Si tratta di Nicholas Gordon, un ragazzo 22enne che Whitney ha accolto nella sua casa di Atlanta fin da piccolo, togliendolo dalla strada e salvandolo da una fine sicura; il suo «figlio segreto» come l'hanno chiamato le riviste rosa dopo la morte della popstar.

Un patrimonio di oltre 30 milioni di dollari - Nonostante non sia mai stato formalmente adottato, Nick faceva a tutti gli effetti parte della famiglia Houston. Sarebbe stato uno degli uomini che hanno portato a spalle la bara al funerale. Whitney lo curava come un figlio e lui la chiamava «mamma», appare in diverse foto di famiglia e anche Bobbi lo vedrebbe come una sorta come un fratello maggiore. Secondo quanto riportato dal tabloid Sun, Nick ritiene di aver diritto ad una parte del patrimonio di The Voice. Un patrimonio che, nonostante i problemi di droga e i debiti che hanno perseguitato Whitney per molti anni, pare ammonti a oltre 30 milioni di dollari, grazie anche al boom di vendite registrato dopo la morte della cantante.
«Nick fa parte della famiglia, Whitney lo amava come qualsiasi madre ama il suo bambino - ha rivelato una fonte al tabloid inglese -. Se la cantante non dovesse averlo menzionato nelle sue volontà sarà solo perché il documento è stato redatto prima che Nick entrasse nella sua casa di Atlanta. Ad ogni modo la sorella Bobbi si prenderà cura di lui - ha aggiunto -, perché questo è quello che avrebbe voluto Whitney». Nick è apparso distrutto dal dolore: «Riposa in pace - ha scritto il ragazzo su Twitter -. La leggenda vivrà per sempre».